Rita Fossaceca, dottoressa dell'Ospedale Maggiore, uccisa in Kenya. Ferite anche due infermiere novaresi nella rapina

Rita Fossaceca, dottoressa dell'Ospedale Maggiore, uccisa in Kenya. Ferite anche due infermiere novaresi nella rapina
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NOVARA – Cercava di proteggere la propria madre, Rita Fossaceca, la dottoressa dell’ospedale di Novara uccisa sabato 28 novembre in Kenya, dove operava per conto della For Life Onlus, associazione umanitaria internazionale, diretta da un altro medico che lavora a Novara, il professor Alessandro Carriero.

Tutto è successo nel villaggio di Mijomboni, proprio alle spalle di Malindi. La donna, originaria del Molise, ma a Novara per lavoro ormai dal 2001, è rimasta vittima di una rapina nella casa dove abitava per quest’esperienza di aiuto al prossimo. Con lei c’era la mamma Michelina, il padre Giovanni, rimasto ferito alla testa e a una spalla, lo zio sacerdote, don Luigi Di Lella e altre persone. In particolare due infermiere della Radiologia di Novara, anche loro pronte a mettere a disposizione il proprio tempo per chi è meno fortunato, Monica Zanellato di Cameri e Paola Lenghini di Novara. Le due donne sono rimaste ferite e si trovano ora in ospedale nel Paese africano. Sembrerebbe siano fuori pericolo. 

Fossaceca, una delle principali collaboratrici di For Life e vicepresidente dell’associazione, come anticipato, ha cercato di proteggere la madre, aggredita dai banditi con un machete. E’ stata freddata da un colpo di pistola. Il suo campo di attività era l’ambulatorio dell’orfanotrofio di Mijomboni, che ospita una ventina di bambini, cui dedicava tutta se stessa. Stando alle ultime informazioni, Fossaceca, Lenghini e Zanellato sarebbero dovute rientrare in Italia domani, lunedì 30 novembre.

L’ultimo suo contatto in Facebook lo scorso 25 novembre, quando rispondeva a un’amica se si sarebbero viste a Trivento (località d’origine del medico) per Natale. “Ciao, siamo tutti in Kenya, mamma, papà e zio Luigi. Stiamo bene, fa tanto caldo, ma siamo felici. E’ come sempre una bella esperienza”. La Farnesina resta in contatto con le autorità locali.

“Siamo costernati. Senza parole”. Questo il titolo, invece, del post inserito sul sito internet di ForLife onlus, l’associazione umanitaria internazionale diretta dal prof Alessandro Carriero, per la quale Rita Fossaceca, medico radiologo dell’ospedale Maggiore di Novara, si trovava in Kenya da due settimane.

“A volte succedono cose inspiegabili – si legge nel post di cordoglio dell’associazione - La dottoressa Rita Fossaceca non c'é più, ha dato tutta se stessa per l'orfanotrofio e l'infermeria di Mijomboni. Vittima, ha pagato con la vita il suo grande amore per i bambini. Rita siamo tutti con te, il nostro pensiero va anche agli altri 5 volontari che sono ancora in Kenya e speriamo tornino presto. Grazie a tutte le persone che ci sono vicine in questo momento”.

Cordoglio è espresso anche dall’università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro. “La dottoressa Rita Fossaceca, ricercatrice di Diagnostica per immagini e radioterapia presso il Dipartimento di Medicina traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale, è rimasta vittima di una rapina in Kenya, a Mijomboni, presso la ForLife Onlus, dove prestava servizio. Il Ministero degli Esteri ha confermato che i responsabili sono banditi comuni. Fossaceca, molisana, 51 anni, laureatasi a Chieti, era a Novara dal 2001, ricercatrice dal 2008, medico presso l’AOU Maggiore della Carità in Radiologia. Da alcuni anni prestava servizio nell’associazione umanitaria fondata dal professor Alessandro Carriero. L’Università del Piemonte Orientale è in lutto e si stringe attorno alla famiglia della dottoressa con il più sentito cordoglio”.

Cordoglio anche dal sindaco di Novara, Andrea Ballarè: “Ho appreso la notizia dalla morte in Kenya della dottoressa Rita Fossaceca, molisana trapiantata a Novara da molti anni, medico della radiologia dell'Ospedale Maggiore. Aveva 51 anni. Era in Africa per prestare la propria opera da volontaria di una organizzazione umanitaria fondata da un altro medico novarese, e operava in un villaggio dell'entroterra. Con dolore esprimo tutta la partecipazione dell'amministrazione e della città al lutto della famiglia e dei tanti amici novaresi della dottoressa Fossaceca”.

La sua pagina Facebook è sempre più ricca di commenti di amici e colleghi, che ne ricordano la grande umanità, la grande voglia di portare aiuto ai bambini del Kenya. 

Monica Curino

 

Per saperne di più leggi lo speciale sul Corriere di Novara in edicola lunedì 30 novembre


NOVARA – Cercava di proteggere la propria madre, Rita Fossaceca, la dottoressa dell’ospedale di Novara uccisa sabato 28 novembre in Kenya, dove operava per conto della For Life Onlus, associazione umanitaria internazionale, diretta da un altro medico che lavora a Novara, il professor Alessandro Carriero.

Tutto è successo nel villaggio di Mijomboni, proprio alle spalle di Malindi. La donna, originaria del Molise, ma a Novara per lavoro ormai dal 2001, è rimasta vittima di una rapina nella casa dove abitava per quest’esperienza di aiuto al prossimo. Con lei c’era la mamma Michelina, il padre Giovanni, rimasto ferito alla testa e a una spalla, lo zio sacerdote, don Luigi Di Lella e altre persone. In particolare due infermiere della Radiologia di Novara, anche loro pronte a mettere a disposizione il proprio tempo per chi è meno fortunato, Monica Zanellato di Cameri e Paola Lenghini di Novara. Le due donne sono rimaste ferite e si trovano ora in ospedale nel Paese africano. Sembrerebbe siano fuori pericolo. 

Fossaceca, una delle principali collaboratrici di For Life e vicepresidente dell’associazione, come anticipato, ha cercato di proteggere la madre, aggredita dai banditi con un machete. E’ stata freddata da un colpo di pistola. Il suo campo di attività era l’ambulatorio dell’orfanotrofio di Mijomboni, che ospita una ventina di bambini, cui dedicava tutta se stessa. Stando alle ultime informazioni, Fossaceca, Lenghini e Zanellato sarebbero dovute rientrare in Italia domani, lunedì 30 novembre.

L’ultimo suo contatto in Facebook lo scorso 25 novembre, quando rispondeva a un’amica se si sarebbero viste a Trivento (località d’origine del medico) per Natale. “Ciao, siamo tutti in Kenya, mamma, papà e zio Luigi. Stiamo bene, fa tanto caldo, ma siamo felici. E’ come sempre una bella esperienza”. La Farnesina resta in contatto con le autorità locali.

“Siamo costernati. Senza parole”. Questo il titolo del post inserito sul sito internet di ForLife onlus, l’associazione umanitaria internazionale diretta dal prof Alessandro Carriero, per la quale Rita Fossaceca, medico radiologo dell’ospedale Maggiore di Novara, si trovava in Kenya da due settimane.

“A volte succedono cose inspiegabili – si legge nel post di cordoglio dell’associazione - La dottoressa Rita Fossaceca non c'é più, ha dato tutta se stessa per l'orfanotrofio e l'infermeria di Mijomboni. Vittima, ha pagato con la vita il suo grande amore per i bambini. Rita siamo tutti con te, il nostro pensiero va anche agli altri 5 volontari che sono ancora in Kenya e speriamo tornino presto. Grazie a tutte le persone che ci sono vicine in questo momento”.

Cordoglio è espresso anche dall’università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro. “La dottoressa Rita Fossaceca, ricercatrice di Diagnostica per immagini e radioterapia presso il Dipartimento di Medicina traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale, è rimasta vittima di una rapina in Kenya, a Mijomboni, presso la ForLife Onlus, dove prestava servizio. Il Ministero degli Esteri ha confermato che i responsabili sono banditi comuni. Fossaceca, molisana, 51 anni, laureatasi a Chieti, era a Novara dal 2001, ricercatrice dal 2008, medico presso l’AOU Maggiore della Carità in Radiologia. Da alcuni anni prestava servizio nell’associazione umanitaria fondata dal professor Alessandro Carriero. L’Università del Piemonte Orientale è in lutto e si stringe attorno alla famiglia della dottoressa con il più sentito cordoglio”.

Cordoglio anche dal sindaco di Novara, Andrea Ballarè: “Ho appreso la notizia dalla morte in Kenya della dottoressa Rita Fossaceca, molisana trapiantata a Novara da molti anni, medico della radiologia dell'Ospedale Maggiore. Aveva 51 anni. Era in Africa per prestare la propria opera da volontaria di una organizzazione umanitaria fondata da un altro medico novarese, e operava in un villaggio dell'entroterra. Con dolore esprimo tutta la partecipazione dell'amministrazione e della città al lutto della famiglia e dei tanti amici novaresi della dottoressa Fossaceca”.

La sua pagina Facebook è sempre più ricca di commenti di amici e colleghi, che ne ricordano la grande umanità, la grande voglia di portare aiuto ai bambini del Kenya. 

Monica Curino

 

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