Rischia di morire in montagna

Rischia di morire in montagna
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Almeno tre quarti d’ora di ritardo nei soccorsi. Ma non per colpa dei soccorritori, sempre per lo stesso motivo: l’assenza di campo per i telefoni cellulari nella conca di Oropa, dalla “Busancano” alla punta del Mars, passando dal Lago del Barma fino al Camino. Non ci sono ripetitori, nessuno ha mai pensato di piazzarli, manco una piccola antenna. Manca l’elemento business e nessuno pare avere interesse a risolvere una situazione annosa e grave.Poteva così finire in tragedia l’ennesimo incidente in montagna che ha coinvolto uno scialpinista esperto di 74 anni, Giovanni M., di Biella, che è ora ricoverato al “Maggiore” di Novara per la frattura del bacino e di una spalla. In un primo momento le sue condizioni erano apparse molto più gravi al punto che i medici avevano impedito anche ai parenti di vedere il ferito.

Ma per fortuna, intorno alle 18 di sabato sera, la prognosi è stata sciolta e lo scialpinista ha potuto avere i suoi cari al proprio fianco. A dare l'allarme è stato il genero.

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