In tribunale

Rinviata a giudizio la banda che derubava e rapinava gli anziani

Le loro vittime predilette erano le persone anziane, che raggiravano con varie scuse prima di entrare in casa loro e rubare i loro oggetti preziosi.

Rinviata a giudizio la banda che derubava e rapinava gli anziani
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Negli anni in cui hanno "operato" hanno raggirato, truffato, derubato e rapinato diversi anziani del territorio biellese. Il sodalizio criminale aveva messo in pratica un piano più e più volte collaudato, sia nel Biellese che nel Novarese e Torinese, che permetteva ai quattro membri della banda di entrare nelle case di ultrasessantacinquenni, rovistare fra le loro cose e asportare numerosi oggetti in oro e argento e contanti per oltre 30mila euro. Ora la banda che derubava gli anziani, composta da due uomini e due donne, è stata rinviata a giudizio per i fatti compiuti fra il 2021 e il 2023 e dovrà rispondere di ben dodici capi d'imputazione per i reati di furto e rapina.

Le vittime ottantenni del territorio biellese e non solo

Le numerose vittime, come già detto, erano tutte ultrasessantacinquenni (si aggirano tutte intorno agli 80 anni), del territorio biellese (Vigliano, Lessona, Valdengo e Cossato i comuni del territorio in cui hanno commesso dei furti e una rapina) ma anche di quello novarese (a Borgomanero) e torinese (a Riva Presso Chieri). I quattro imputati sono tutti residenti a Villafranca Piemontese, in provincia di Torino.

Rinviata a giudizio la banda che derubava e rapinava gli anziani

A essere rinviati a giudizio sono stati due uomini e due donne originari del Torinese, rispettivamente di 35, 46 e 29 e 56 anni. Dovranno comparire in tribunale a Biella a marzo dell'anno prossimo per aver commesso decine di furti e una rapina nel territorio biellese.

Il modus operandi della banda che derubava gli anziani

Con varie scuse riuscivano a introdursi nelle case degli anziani: in un caso la donna più giovane avrebbe raggirato un'anziana facendole credere di essere interessata alla locazione di un immobile, mostrandole anche un finto tesserino da farmacista e insinuando una previa conoscenza tra le due, incoraggiandola ad accompagnarla dentro casa. In un altro caso i quattro avrebbero fatto credere a un'anziana di essere amici del marito, che al momento si era assentato da casa. Poi, una volta dentro, si chiedeva alle vittime dove tenessero i loro gioielli con frasi come "Senti ma tu dove la tieni la roba?" oppure dove avrebbero potuto occultare i propri gioielli, anche chiedendo dove mettere un'eventuale cassaforte.

Una rapina a Vigliano Biellese

A pesare di più fra i capi d'imputazione è sicuramente la rapina commessa nell'ottobre del 2022 a Vigliano Biellese a danno di un'anziana. In questo caso l'imputata 56enne avrebbe carpito la fiducia della vittima fingendosi una conoscente. Con il pretesto di fruire dei servizi igienici si era introdotta nella camera da letto, dove s'impossessava dei gioielli lì custoditi. Colta sul fatto dalla persona nel corso della sottrazione, la 56enne avrebbe reiteratamente utilizzato uno spray al peperoncino contro il volto della vittima, dandosi poi alla fuga e sottraendole diversi monili d'oro per un ammontare complessivo di circa 8-10mila euro.

Per eludere i controlli usavano targhe contraffatte

Tutti loro hanno fatto uso, in plurime occasioni, di targhe contraffatte per evitare di essere rintracciati dalle videocamere di sorveglianza della zona. Le apponevano sui due veicoli che avevano, una Fiat Grande Punto e un'Alfa Romeo Giulietta. Ciò costituisce un'aggravante dato che l'avevano fatto in previsione di commettere un reato.

 

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