La lettera di un lettore

Rigopiano: sentenza che fa discutere. Mentre per il forno crematorio di Biella tutto è ancora fermo

Scrive il portavoce delle famiglie delle vittime del Tempio crematorio: «I nostri fiori sono ancora davanti all'ingresso dal 26 ottobre scorso. E le promesse del sindaco?»

Rigopiano: sentenza che fa discutere. Mentre per il forno crematorio di Biella tutto è ancora fermo
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Riceviamo e pubblicamo una lettera a firma di Paolo Galuppi, portavoce delle famiglie delle vittime del forno crematorio di Biella, che parla prima della sentenza sul disastro di Rigopiano e poi del tempio crematorio ancora chiuso nonostante le tante promesse. Davanti all'ingresso ci sono ancora i fiori che le famiglie delle vittime avevano deposto il 26 ottobre scorso (nella foto). Significa che in quei locali non è entrato più nessuno. Altro che riapertura...

Venticinque assolti e cinque condanne

«I reati ipotizzati erano: disastro colposo, omicidio plurimo colposo, falso e depistaggio ed abuso edilizio. 30 imputati , 25 assolti tra cui l'ex Prefetto, l'ex Presidente della Provincia , dirigenti regionali e prefettizi, cioè tutti coloro che avevano alte e importanti responsabilità . 5 condannati per mancata sicurezza stradale ( non avevano nemmeno a disposizione una fresa o uno spalaneve per le emergenze) e agibilità del resort ( motivazioni ridicole al confronto delle accuse !) e questi , dato che la condanna è al disotto dei 5 anni, non faranno un giorno di galera. Il Giudice ha impiegato 12 minuti per smontare un inchiesta durata 22 mesi! Tutto ciò è accaduto al Tribunale di Pescara per la tragica vicenda che ha visto morire 29 persone causa una valanga di neve che travolse il 18 Gennaio 2017 il Resort Hotel di Rigopiano. Al pronunciamento della sentenza, sbigottimento del Procuratore Capo che ha condotto le indagini e da parte dei Famigliari delle Vittime incredulità, disperazione.

Aperta un'inchiesta per il... dissenso

«In aula sono volate “parole grosse” nei confronti del Giudice che ha pronunziato la sentenza e in seguito a ciò ( oltre alla beffa ....) i giudici hanno aperto un inchiesta per le “forti” e a dir loro “violente” dimostrazioni di dissenso da parte di alcuni parenti presenti : veramente di questa giustizia non si sa più cosa pensare! In questo paese dove la “legge non è uguale per tutti” queste sentenze, come altre che hanno martoriato e colpito il nostro territorio ( dal Vajont, alla strage di Viareggio, dalla Moby Prince alla Torre di Guardia di Genova al Ponte Morandi ,per citarne alcune) non hanno ancora avuto la vera giustizia, la giusta condanna per chi doveva vigilare, prevenire, per chi era responsabile dell'incolumità delle persone, dei cittadini.

Le mancate promesse sul tempio crematorio

«Ogni qual volta ci si trova difronte a queste vergognose sentenze , mi riporta indietro, nel dolore e nei ricordi, per ciò che avvenne nel Tempio Crematorio di Biella dove si è consumata “la lugubre catena della morte” da parte della Socrebi dei Fratelli Ravetti che allora gestiva la struttura. Il Sindaco nel mese di ottobre 2022 , aveva dichiarato che vi erano tutti i presupposti per la riapertura del Tempio, da parte della ditta che si era aggiudicata l'appalto ( Altair Funeral di Bologna), entro il mese di dicembre dello stesso anno, confermato (“... settimana più, settimana meno..”) anche dal Vice Presidente della”Altair ”: ad oggi non sono stati ancora rimossi i fiori che , come Parenti delle Vittime del Tempio, abbiamo posato il 26 ottobre all'ingresso del crematorio ! E della richiesta di creare all'interno del Cimitero cittadino, vicino al Tempio Crematorio, uno spazio per tumulare degnamente i resti delle ceneri , (circa 250 kg. ...sono ancora sotto sequestro dopo tutto questo tempo?) rinvenute in uno scatolone durante le indagini della Procura ? A che punto siamo poi con la proposta di poter mettere una targa, che rimanga come monito e in ricordo dei nostri Cari ? Per (mai) non dimenticare!»

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