Il caso

Ricatto da 300mila euro ai Loro Piana: condannato funzionario dell’Agenzia entrate

La lettera anonima arrivò alla vedova di Sergio Loro Piana. Furono determinanti le indagini portate avanti dai carabinieri.

Ricatto da 300mila euro ai Loro Piana: condannato funzionario dell’Agenzia entrate
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Ricatto da 300mila euro alla famiglia Loro Piana. Il funzionario infedele condannato a tre anni.

Ricatto da 300mila euro ai Loro Piana

Aveva ricattato la vedova di Sergio Loro Piana, chiedendo 800 sterline d’oro per non rivelare i contenuti di una vertenza fiscale relativa all’azienda. Ora il funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Vercelli Marco Clemente, 49 anni, è stato condannato con rito abbreviato. Il tribunale di Torino ha disposto a suo carico una pena di tre anni e due mesi.

La pesante condanna

L’accusa era di tentata estorsione e accesso abusivo ad un sistema informatico. Prevista anche una multa di 800 euro ma non l’interdizione dai pubblici uffici. Attualmente l’uomo è ancora ai domiciliari, i giudici hanno respinto anche la richiesta di revoca presentata dal legale.

La richiesta era arrivata ovviamente in forma anonima nel luglio del 2020 alla vedova di Sergio Lor Piana. Si parlava di 300mila euro da pagare con 800 sterline d’oro impacchettate dentro fogli A4 e sigillate con scotch. Il tutto da lasciare in tubi metallici lungo un guardrail di un cavalcavia vicino alla Vigevanese, tra Milano e Abbiategrasso, contrassegnati con un mazzo di rose rosse di plastica. In cambio di ciò, il funzionario si impegnava a mantenere segrete alcune informazioni riservate che riguardavano una vertenza fiscale dell’azienda, in via di definizione. La famiglia invece ha subito denunciato il fatto.

L’operazione dei carabinieri

Sono stati i carabinieri della seconda sezione del Nucleo investigativo di Milano, guidati dal tenente colonnello Cataldo Pantaleo, su delega della Procura di Torino, ad arrestare Marco Clemente, funzionario dell’Agenzia delle entrate di Vercelli, ora sospeso. I militari, arrivati a lui con una minuziosa e analitica ricostruzione dei fatti, sono riusciti inoltre a dimostrare che l’indagato era già andato (probabilmente per un sopralluogo) nel luogo indicati per la consegna del denaro, grazie all’analisi dei tabulati telefonici e delle videocamere di sorveglianza di diversi comuni della provincia. Non solo, hanno anche scoperto che aveva scannerizzato alcune informazioni contenute nel fascicolo riguardante la vertenza, riportandole nella lettera minatoria, e aveva effettuato interrogazioni nella banca dati “Serpico” dell’Agenzia delle entrate, senza alcun incarico formale, sul conto dell’azienda Loro Piana Spa (la cui maggioranza è di proprietà di Louis Vuitton Moet Hennessy) e il defunto Sergio Loro Piana.

L’ombra del passato

Nel passato dell’uomo, incensurato, c’è un precedente episodio opaco: nel 2020 un un magnate russo proprietario di un castello nel Torinese, aveva visto un drone che riprendeva la sua proprietà e aveva poi tentato di fermare la persona che comandava l’apparecchio, che tuttavia, si era velocemente allontanata in auto. Dalla targa, fornita all’epoca ai carabinieri, era saltato fuori il nome di Clemente che non era poi stato perseguito. Lo riporta Prima Novara.

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