Rapinò all’amico i soldi delle prevendite della festa dei liceali

Ha patteggiato un anno e mezzo di reclusione con la condizionale e ha risarcito parte del danno, uno dei due giovani accusati di aver rapinato, a fine novembre di due anni fa, un loro conoscente dei soldi delle prevendite della festa dei liceali che si era poi svolta un venerdì sera al Jimmi’s di Valdengo. La pena è stata patteggiata da Gianfranco Edoardo Madagisti, 21 anni, di Biella anche se, per l’anagrafe, domiciliato a Balocco. Era stato indicato come l’esecutore materiale della rapina. Ha invece preferito affrontare il processo il secondo imputato, José Luigi Motta, 22 anni, di Pralungo, indicato in un primo momento quale complice e basista dallo stesso Madagisti. Il processo nei suoi confronti inizierà il 15 giugno del prossimo anno.
«Fermi tutti, datemi la borsa...», aveva intimato il rapinatore, con il volto travisato (anche se è stato lo stesso individuato grazie alla statura e alla corporatura). Quella valigetta conteneva circa seimila euro in diversi tagli ed era in possesso di Edoardo Maiolatesi (che si è costituito parte civile con l’avvocato Andrea Conz), uno dei “pierre” più noti del territorio. Il bandito, armato di coltello, si era poi allontanato come se niente fosse, sotto la pioggia, pensando forse di non essere riconosciuto. Ma si sbagliava. Nome e cognome del presunto rapinatore, targa e modello della sua auto, sono stati forniti dalla vittima della rapina ai poliziotti della sezione furti e rapine della Squadra mobile. Che in poche ore hanno risolto il caso, denunciato il giovane e recuperato la refurtiva nella sua abitazione.
Il rapinato è molto conosciuto tra i giovani. Guarda caso ha le stesse iniziali del presunto rapinatore. Si chiama Edoardo Maiolatesi, ha 20 anni e abita a Biella. E’ lui che due anni fa coordinava il gruppo di amici che organizzava le feste degli studenti come quella che quel venerdì sera aveva fatto confluire almeno 600 ragazzi al Jimmi’s di Valdengo.
La rapina era avvenute poche ore prima della festa, intorno alle 16 e 30 in via La Marmora, nelle fermate dei bus di fronte all’hotel Agorà dove il giovane aveva parcheggiato. Da poco aveva ritirato al bar “Why Not” la valigetta con i soldi delle prevendite.
«Ero in compagnia di due ragazzi che avevano prenotato un tavolo e un altro mio conoscente - aveva raccontato la vittima ai poliziotti -. Mi hanno accompagnato all’Esselunga in quanto dovevo ancora acquistare una decina di bottiglie di champagne per la serata. Ci siamo poi diretti con il carrello verso la macchina. Ho aperto il bagagliaio e abbiamo iniziato a caricare le bottiglie. Uno dei tre ha sollevato la valigetta che avevo appoggiato nel carrello per consentire agli altri due di recuperare lo champagne. Proprio in quel momento, mentre stavo posando le bottiglie nel baule, ho sentito una voce alle mie spalle che intimava al mio conoscente di consegnargli la valigetta. Un istante dopo quel tizio si è allontanato verso il parcheggio della Banca Sella...».
Per come si erano svolti i fatti, i poliziotti avevano sospettato la possibile complicità di uno dei tre giovani che in quel momento si trovavano con Maiolatesi, nello specifico quello che aveva in quel momento in mano la valigetta che corrisponde all’attuale secondo imputato.
«Pioveva e la visuale non era delle migliori - prosegue il giovane organizzatore di eventi che per un momento si è trasformato in detective -. Però ho subito riconosciuto quel tizio robusto con la valigetta in mano che stava camminando tranquillamente verso la sua auto: era un mio conoscente, un ragazzo che in occasione delle feste di quest’estate ha anche collaborato con il mio gruppo per i tavoli. Mentre ero al telefono con la polizia che mi diceva come comportarmi, l’ho seguito fino al parcheggio e ho riconosciuto sia l’auto, una “500”, sia la targa. Non ci volevo credere. Quando sono arrivati i poliziotti ho raccontato loro ogni cosa. Ho poi saputo che avevano recuperato la valigetta con i soldi e denunciato quel ragazzo...».
Valter Caneparo
Ha patteggiato un anno e mezzo di reclusione con la condizionale e ha risarcito parte del danno, uno dei due giovani accusati di aver rapinato, a fine novembre di due anni fa, un loro conoscente dei soldi delle prevendite della festa dei liceali che si era poi svolta un venerdì sera al Jimmi’s di Valdengo. La pena è stata patteggiata da Gianfranco Edoardo Madagisti, 21 anni, di Biella anche se, per l’anagrafe, domiciliato a Balocco. Era stato indicato come l’esecutore materiale della rapina. Ha invece preferito affrontare il processo il secondo imputato, José Luigi Motta, 22 anni, di Pralungo, indicato in un primo momento quale complice e basista dallo stesso Madagisti. Il processo nei suoi confronti inizierà il 15 giugno del prossimo anno.
«Fermi tutti, datemi la borsa...», aveva intimato il rapinatore, con il volto travisato (anche se è stato lo stesso individuato grazie alla statura e alla corporatura). Quella valigetta conteneva circa seimila euro in diversi tagli ed era in possesso di Edoardo Maiolatesi (che si è costituito parte civile con l’avvocato Andrea Conz), uno dei “pierre” più noti del territorio. Il bandito, armato di coltello, si era poi allontanato come se niente fosse, sotto la pioggia, pensando forse di non essere riconosciuto. Ma si sbagliava. Nome e cognome del presunto rapinatore, targa e modello della sua auto, sono stati forniti dalla vittima della rapina ai poliziotti della sezione furti e rapine della Squadra mobile. Che in poche ore hanno risolto il caso, denunciato il giovane e recuperato la refurtiva nella sua abitazione.
Il rapinato è molto conosciuto tra i giovani. Guarda caso ha le stesse iniziali del presunto rapinatore. Si chiama Edoardo Maiolatesi, ha 20 anni e abita a Biella. E’ lui che due anni fa coordinava il gruppo di amici che organizzava le feste degli studenti come quella che quel venerdì sera aveva fatto confluire almeno 600 ragazzi al Jimmi’s di Valdengo.
La rapina era avvenute poche ore prima della festa, intorno alle 16 e 30 in via La Marmora, nelle fermate dei bus di fronte all’hotel Agorà dove il giovane aveva parcheggiato. Da poco aveva ritirato al bar “Why Not” la valigetta con i soldi delle prevendite.
«Ero in compagnia di due ragazzi che avevano prenotato un tavolo e un altro mio conoscente - aveva raccontato la vittima ai poliziotti -. Mi hanno accompagnato all’Esselunga in quanto dovevo ancora acquistare una decina di bottiglie di champagne per la serata. Ci siamo poi diretti con il carrello verso la macchina. Ho aperto il bagagliaio e abbiamo iniziato a caricare le bottiglie. Uno dei tre ha sollevato la valigetta che avevo appoggiato nel carrello per consentire agli altri due di recuperare lo champagne. Proprio in quel momento, mentre stavo posando le bottiglie nel baule, ho sentito una voce alle mie spalle che intimava al mio conoscente di consegnargli la valigetta. Un istante dopo quel tizio si è allontanato verso il parcheggio della Banca Sella...».
Per come si erano svolti i fatti, i poliziotti avevano sospettato la possibile complicità di uno dei tre giovani che in quel momento si trovavano con Maiolatesi, nello specifico quello che aveva in quel momento in mano la valigetta che corrisponde all’attuale secondo imputato.
«Pioveva e la visuale non era delle migliori - prosegue il giovane organizzatore di eventi che per un momento si è trasformato in detective -. Però ho subito riconosciuto quel tizio robusto con la valigetta in mano che stava camminando tranquillamente verso la sua auto: era un mio conoscente, un ragazzo che in occasione delle feste di quest’estate ha anche collaborato con il mio gruppo per i tavoli. Mentre ero al telefono con la polizia che mi diceva come comportarmi, l’ho seguito fino al parcheggio e ho riconosciuto sia l’auto, una “500”, sia la targa. Non ci volevo credere. Quando sono arrivati i poliziotti ho raccontato loro ogni cosa. Ho poi saputo che avevano recuperato la valigetta con i soldi e denunciato quel ragazzo...».
Valter Caneparo