Rapinatori riconosciuti su Facebook

Rapinatori riconosciuti su Facebook
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Lo avevano aggredito in un parcheggio, a poche decine di metri di distanza da centinaia di giovani che si stavano divertendo, in un normale sabato notte della movida biellese. Lo avevano derubato del portafogli dopo averlo picchiato a sangue. Poi erano arrivate le minacce: «Guai se parli...». E se n’erano andati, inghiottiti dalla notte, accompagnati forse dalla certezza di poterla fare franca, nella consapevolezza che il derubato, per paura, non avrebbe mai parlato. La vittima di quella brutale aggressione, un giovane che oggi ha 25 anni e che già due anni prima era stato malmenato in via Italia da una baby gang composta da nove ragazzi, aveva invece individuato i suoi due aggressori grazie a Facebook. Lo aveva fatto da un letto d’ospedale dove c’era finito per il naso e la mandibola fratturati. Le foto degli aggressori erano sui profili del noto social network: in alcune erano abbracciati, sorridenti, in altre erano in posa, da soli, in tante erano con altri amici. Così, in men che non si dica, i poliziotti della Squadra mobile erano riusciti a rintracciarli.

Lo avevano aggredito in un parcheggio, a poche decine di metri di distanza da centinaia di giovani che si stavano divertendo, in un normale sabato notte della movida biellese. Lo avevano derubato del portafogli dopo averlo picchiato a sangue. Poi erano arrivate le minacce: «Guai se parli...». E se n’erano andati, inghiottiti dalla notte, accompagnati forse dalla certezza di poterla fare franca, nella consapevolezza che il derubato, per paura, non avrebbe mai parlato. La vittima di quella brutale aggressione, un giovane che oggi ha 25 anni e che già due anni prima era stato malmenato in via Italia da una baby gang composta da nove ragazzi, aveva invece individuato i suoi due aggressori grazie a Facebook. Lo aveva fatto da un letto d’ospedale dove c’era finito per il naso e la mandibola fratturati. Le foto degli aggressori erano sui profili del noto social network: in alcune erano abbracciati, sorridenti, in altre erano in posa, da soli, in tante erano con altri amici. Così, in men che non si dica, i poliziotti della Squadra mobile erano riusciti a rintracciarli.
Nei giorni scorsi, i due presunti rapinatori, Jamal Bouraya, 24 anni, e Stefan Ilie, 23 anni, entrambi di Andorno Micca,  sono comparsi davanti al Tribunale per rispondere dei reati di concorso in rapina e lesioni personali aggravate. Alla fine, gli imputati sono stati condannati a due anni e quatto mesi più 900 euro di multa ciascuno, con la condizionale solo per Ilie. Sono stati inoltre condannati al pagamento di una provvisionale di cinquemila euro nonché a quattromila euro di spese processuali.
Valter Caneparo
Leggi di più sull’Eco di Biella di giovedì 3 dicembre 2015 

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