Rapinano due fratelli con il coltello alla gola
Arrestati in tre giovani di Biella dai carabinieri dopo due mesi di indagini.
Rapinano due fratelli con il coltello alla gola.
Aggrediti
E’ una rapina dai contorni brutali, drammatici, roba da “arancia meccanica” e da anni di galera, con i coltelli puntati alla gola e le minacce pesanti, di morte, quelle che in certe situazioni tendono a terrorizzare le vittime. Come in questo caso. I due fratelli che abitano a Cossato e che sono stati rapinati da tre individui nel loro appartamento, uno dei tre presunti rapinatori individuati dai carabinieri e arrestati sabato su ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal giudice delle indagini preliminari, le aveva conosciute partecipando a un videogioco online. Una conoscenza superficiale che è però bastata ad A.A., 21 anni, nato in Marocco e residente a Biella, a raccogliere informazioni e a organizzare un colpo a casa dei due fratelli, originari di Gattinara, con l’aiuto di due complici, Alessandro C., 20 anni, e Robert I.P., 22 anni, rumeno, entrambi di Biella.
In treno a Cossato
Dopo aver pianificato la rapina, i tre giovani erano giunti a Cossato in treno, con il proposito di attuare il colpo. Era il 26 novembre scorso. Giunto davanti all’abitazione, il magrebino, con un pretesto, aveva suonato il citofono degli ignari fratelli chiedendo di entrare. I due si sono fidati, lo avevano anzi invitato loro a passare a trovarli per poter giocare insieme con la Play Station. Una volta aperta la porta, i tre hanno fatto irruzione, tutti a volto scoperto, impugnando dei coltelli. I due fratelli sono stati spinti sul divano e immobilizzati, con i coltelli alla gola. Sono fioccate le minacce, del tipo: «Siamo del Villaggio, vi ammazziamo», facendo riferimento al quartiere di Biella e a una fama che nonostante la stragrande maggioranza dei residenti sia integerrima, fa fatica a scrollarsi di dosso.
Scarso il bottino
I rapinatori, dopo aver rovistato nell’appartamento, si sono impossessati di cento euro in contanti, due cellulari, vestiti vari, una play Station Xbox, una macchinetta da caffè marca Lavazza ed un trolley con il quale hanno portato via la refurtiva. Dopo di che, non prima d’avere aggiunto altre pesanti minacce, i tre si sono allontanati.
«Mettendo in mostra una buona dose di violenza e spregiudicatezza – spiega il comandante della compagnia dei carabinieri di Cossato, il maggiore Sergio Siddi – tanto da non cercare neppure di mascherarsi, convinti di restare impuniti grazie al terrore indotto nelle vittime, a cui avevano promesso di tornare a vendicarsi se avessero parlato».
L'allarme
Le due vittime, pur se spaventate dai coltelli puntati alla gola, hanno deciso di rivolgersi ai carabinieri. «Quello è stato il punto d’inizio dell’indagine – prosegue Siddi - perché non conoscevano i nomi dei rapinatori e hanno potuto darci soltanto indicazioni vaghe. Allora attraverso le telecamere siamo risaliti al percorso fatto dai tre». Al resto ha pensato la conoscenza che i carabinieri più esperti hanno del mondo criminale biellese. Dopo che i tre sono stati identificati, è stato chiesto il loro arresto. Che è scattato pochi giorni fa. Le successive perquisizioni hanno portato al recupero degli oggetti rubati, compresa la consolle, ben riconoscibile dal numero di matricola. Per il terzetto si è così aperta la porta del carcere.
Arresto convalidato
L’altro giorno si è tenuta l’udienza di convalida davanti al giudice con i tre difesi dagli avvocati Andrea Conz e Marco Romanello. Tutti si sarebbero avvalsi della facoltà di non rispondere. Il giudice ha ribadito la misura più pesante della custodia cautelare in carcere. I difensori hanno però già presentato istanza di riesame.