Ragazze con addosso arnesi da scassinatore

Ragazze con addosso arnesi da scassinatore
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Il sospetto della polizia che le ha fermate è che le due ragazze (una croata, l’altra di origine serba), entrambe sui vent’anni, si trovassero a Biella non per fare shopping bensì per rubare. Una delle due, dopotutto, ha accumulato in passato precedenti di polizia a raffica, tutti per il reati di furto aggravato, porto di oggetti atti ad offendere o per possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. Ed è proprio per quest’ultimo reato che le due ragazze sono state di nuovo indagate. Gli agenti della volante che le hanno fermate, stavano effettuando un servizio di prevenzione contro i furti nelle case voluto fortemente dal questore Salvatore Perrone. Quando le hanno incrociate per strada, le due hanno cercato di cambiare direzione, ma gli agenti le hanno raggiunte. Alle domande relative alla loro identità e provenienza, le due hanno iniziato a rispondere in modo frammentario e poco convincente. Hanno riferito di essere arrivate a Biella in treno da Torino e che da lì a poco sarebbero ripartite sempre con lo stesso mezzo. Non erano però a conoscenza di nessun orario. Nella borsa di una delle due, inoltre, è stato trovato un coltellino multiuso con manico di colore giallo di cui la proprietaria non ha saputo dare spiegazioni. Le due sono state così portate in questura e sottoposte a perquisizione da parte di poliziotte specializzate che hanno trovato addosso alle ragazze due cacciavite, uno lungo quasi 18 centimetri, l’altro di venti centimetri, molto robusti, del tipo di quelli utilizzati dagli esperti ladri per scardinare anche le porte più massicce o per smontare gli infissi delle finestre. Uno dei due cacciavite era appuntito e non con la classica punta a taglio oppure a croce. Alla fine le due sono state denunciate e rilasciate.

Il sospetto della polizia che le ha fermate è che le due ragazze (una croata, l’altra di origine serba), entrambe sui vent’anni, si trovassero a Biella non per fare shopping bensì per rubare. Una delle due, dopotutto, ha accumulato in passato precedenti di polizia a raffica, tutti per il reati di furto aggravato, porto di oggetti atti ad offendere o per possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. Ed è proprio per quest’ultimo reato che le due ragazze sono state di nuovo indagate. Gli agenti della volante che le hanno fermate, stavano effettuando un servizio di prevenzione contro i furti nelle case voluto fortemente dal questore Salvatore Perrone. Quando le hanno incrociate per strada, le due hanno cercato di cambiare direzione, ma gli agenti le hanno raggiunte. Alle domande relative alla loro identità e provenienza, le due hanno iniziato a rispondere in modo frammentario e poco convincente. Hanno riferito di essere arrivate a Biella in treno da Torino e che da lì a poco sarebbero ripartite sempre con lo stesso mezzo. Non erano però a conoscenza di nessun orario. Nella borsa di una delle due, inoltre, è stato trovato un coltellino multiuso con manico di colore giallo di cui la proprietaria non ha saputo dare spiegazioni. Le due sono state così portate in questura e sottoposte a perquisizione da parte di poliziotte specializzate che hanno trovato addosso alle ragazze due cacciavite, uno lungo quasi 18 centimetri, l’altro di venti centimetri, molto robusti, del tipo di quelli utilizzati dagli esperti ladri per scardinare anche le porte più massicce o per smontare gli infissi delle finestre. Uno dei due cacciavite era appuntito e non con la classica punta a taglio oppure a croce. Alla fine le due sono state denunciate e rilasciate.

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