Racconto shock dell'infermiere biellese accusato di omicidio: "Roberto era vivo"
Sorpresa l’altro giorno davanti alla Corte d'Assise di Ivrea.

Racconto shock dell'infermiere biellese accusato di omicidio: "Roberto era vivo". Sorpresa l’altro giorno davanti alla Corte d'Assise di Ivrea.
Racconto shock dell'infermiere biellese
«Non l'ho ucciso. Non gli ho inferto nessun colpo mortale. Quando poi sono uscito da casa sua era ancora vivo». Sorpresa l’altro giorno davanti alla Corte d'Assise di Ivrea. La dichiarazione è di Alberto Diatto, 61 anni, l’infermiere di Biella finito in carcere con l’accusa di omicidio premeditato per aver ucciso Roberto Moschini, 57 anni, la sera del 19 luglio dell’anno scorso a Vistrorio. Il racconto dell’imputato va in contrasto con le accuse mosse dagli investigatori che invece dimostrerebbero l’opposto e cioè che Diatto ha ucciso l’ex amico colpendolo con almeno sette colpi con un micidiale punteruolo.
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