Prosciolto l’ex senatore Piccioni

Prosciolto l’ex senatore Piccioni
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Dopo l’udienza preliminare di venerdì davanti al Gup del Tribunale di Messina, dopo un anno e mezzo dall’avviso di garanzia, è arrivato il non luogo a procedere dall’accusa di abuso d’ufficio, con la formula “per non aver commesso il fatto” per la vicenda dell’intermediazione del percolato della discarica siciliana di Mazzarà Sant’Andrea operato dalla Osmon spa per conto della Tirrenoambiente spa di Messina. Un sospiro di sollievo per l’ex senatore Psi e Forza Italia  Lorenzo Piccioni, finito sotto accusa proprio per quella vicenda. «Sono stati mesi di sofferenza - dice - ed angoscia per me e per tutti i miei familiari». 

«Ero rimasto sorpreso - sottolinea poi Piccioni, che vive a Castelletto Cervo  nel Biellese - dalla richiesta di rinvio a giudizio della Procura della Repubblica, poiché nei soli sette mesi di amministratore delegato della Tirrenoambiente mi sono comportato in modo corretto e trasparente nell’interesse della stessa società che ero stato chiamato ad amministrare in Sicilia, non favorendo chicchessia ed in presenza peraltro di un sequestro della stessa discarica con conseguenti esigue disponibilità di risorse finanziarie ed una situazione ambientale precaria, di grave pericolo e pregiudizievole per il territorio circostante. In quell’occasione avevo manifestato piena fiducia nella Magistratura auspicando la mia estraneità ai fatti ed ora sono molto soddisfatto che il Gup di Messina abbia preso atto della documentazione e dell’interrogatorio fatto a suo tempo a Vercelli riconoscendo la non colpevolezza. Un ringraziamento sincero va ai miei avvocati, l’amico Andrea Corsaro che mi è sempre stato particolarmente vicino in questi mesi ed al mio ex collega Guido Ziccone di Catania che hanno saputo dimostrare la mia estraneità nella vicenda». 

L’ex senatore Piccioni era finito agli arresti  domiciliari con l’accusa di peculato e corruzione nell’ambito di questa indagine della Guardia di Finanza su presunti illeciti legati alla gestione della discarica a Mazzarrà Sant’Andrea, comune della Sicilia. Il Tribunale del riesame aveva accettato, dopo una ventina di giorni, il ricorso del senatore che continua ad operare a Vercelli da anni, rimettendolo in libertà. Ora il proscioglimento.

Enzo Panelli

Dopo l’udienza preliminare di venerdì davanti al Gup del Tribunale di Messina, dopo un anno e mezzo dall’avviso di garanzia, è arrivato il non luogo a procedere dall’accusa di abuso d’ufficio, con la formula “per non aver commesso il fatto” per la vicenda dell’intermediazione del percolato della discarica siciliana di Mazzarà Sant’Andrea operato dalla Osmon spa per conto della Tirrenoambiente spa di Messina. Un sospiro di sollievo per l’ex senatore Psi e Forza Italia  Lorenzo Piccioni, finito sotto accusa proprio per quella vicenda. «Sono stati mesi di sofferenza - dice - ed angoscia per me e per tutti i miei familiari». 

«Ero rimasto sorpreso - sottolinea poi Piccioni, che vive a Castelletto Cervo  nel Biellese - dalla richiesta di rinvio a giudizio della Procura della Repubblica, poiché nei soli sette mesi di amministratore delegato della Tirrenoambiente mi sono comportato in modo corretto e trasparente nell’interesse della stessa società che ero stato chiamato ad amministrare in Sicilia, non favorendo chicchessia ed in presenza peraltro di un sequestro della stessa discarica con conseguenti esigue disponibilità di risorse finanziarie ed una situazione ambientale precaria, di grave pericolo e pregiudizievole per il territorio circostante. In quell’occasione avevo manifestato piena fiducia nella Magistratura auspicando la mia estraneità ai fatti ed ora sono molto soddisfatto che il Gup di Messina abbia preso atto della documentazione e dell’interrogatorio fatto a suo tempo a Vercelli riconoscendo la non colpevolezza. Un ringraziamento sincero va ai miei avvocati, l’amico Andrea Corsaro che mi è sempre stato particolarmente vicino in questi mesi ed al mio ex collega Guido Ziccone di Catania che hanno saputo dimostrare la mia estraneità nella vicenda». 

L’ex senatore Piccioni era finito agli arresti  domiciliari con l’accusa di peculato e corruzione nell’ambito di questa indagine della Guardia di Finanza su presunti illeciti legati alla gestione della discarica a Mazzarrà Sant’Andrea, comune della Sicilia. Il Tribunale del riesame aveva accettato, dopo una ventina di giorni, il ricorso del senatore che continua ad operare a Vercelli da anni, rimettendolo in libertà. Ora il proscioglimento.

Enzo Panelli

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