Processo al “terrore degli automobilisti”

Processo al “terrore degli automobilisti”
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BIELLA - Non si è presentato mercoledì mattina in aula per l’udienza preliminare, quello che era stato definito il “terrore degli automobilisti” della Valle di Mosso per aver inanellato un incredibile numero di furti di auto, ma soprattutto su auto, ai danni dei suoi vicini di casa o quantomeno vicini di frazione. Già noto alla giustizia, Alin Giba, 37 anni, di Valle Mosso, origini rumene, si è fatto rappresentare dal suo difensore, avvocato Francesco Alosi. Era accusato, nella circostanza, di due tentativi di furto su auto, di otto furti riusciti, di due furti di vetture e d’aver cercato di prelevare dei soldi a uno sportello bancomat utilizzando la card trovata in uno degli abitacoli svaligiati. Tutto nell’arco di una settimana.

 

BIELLA - Non si è presentato mercoledì mattina in aula per l’udienza preliminare, quello che era stato definito il “terrore degli automobilisti” della Valle di Mosso per aver inanellato un incredibile numero di furti di auto, ma soprattutto su auto, ai danni dei suoi vicini di casa o quantomeno vicini di frazione. Già noto alla giustizia, Alin Giba, 37 anni, di Valle Mosso, origini rumene, si è fatto rappresentare dal suo difensore, avvocato Francesco Alosi. Era accusato, nella circostanza, di due tentativi di furto su auto, di otto furti riusciti, di due furti di vetture e d’aver cercato di prelevare dei soldi a uno sportello bancomat utilizzando la card trovata in uno degli abitacoli svaligiati. Tutto nell’arco di una settimana.
Il processo inizierà tra un anno. Il giudice dell’udienza preliminare, Antonia Mussa, ha infatti fissato la prima udienza per il giorno 8 febbraio 2017. 
Furti e tentativi vari erano avvenuti tutti a Valle Mosso tra il 3 e l’11 giugno di due anni fa. Tranne uno, l’ultimo, che era stato commesso a Strona, di notte, quando - secondo il capo d’accusa - l’imputato si era introdotto in un garage, aveva frugato nell’abitacolo di una Skoda Octavia e si era impadronito di 30 euro in contanti, di un personal computer portatile marca HP e di un telefono cellulare marca Samsung Galaxi S4.
I carabinieri erano risaliti all’imputato e lo avevano identificato, al termine di un’inchiesta lampo, grazie soprattutto al... telefono cellulare dello stesso presunto ladro in serie che se l’era fatto cadere dalle tasche mentre stava cercando di svaligiare l’abitacolo di una vettura. Come lui stesso aveva poi ammesso, quella sera aveva bevuto parecchio. Per scegliere i suoi obiettivi non aveva dovuto fare nemmeno molta strada. Aveva infatti scelto le vetture parcheggiate lungo la via oppure in garage raggiungibili della zona. Tutti a poca distanza dalla sua abitazione.
Aveva rubato di tutto e di più: un discreto gruzzoletto in contanti, telefoni cellulari, tessera sanitaria, un bancomat e una carta di credito. In via Sella, sempre a Valle Mosso, aveva rubato - stando all’accusa - la prima auto, una Peugeot 106 che era poi stata ritrovata una settimana dopo a Mottalciata. Nella notte tra il 10 e l’11 giugno, nell’area in uso al distributore di carburanti “Erg” di Valle Mosso, aveva invece rubato una Hyundai. Il processo, tra un anno, stabilirà le sue eventuali responsabilità.
Valter Caneparo

 

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