Preso il rapinatore della farmacia di via Ivrea
Dovrebbe proprio essere Giovanni Marcarini, 45 anni, pregiudicato novarese, ferito a Milano durante uno scontro a fuoco con i carabinieri lo scorso fine settimana e arrestato, l’autore della rapina commessa martedì 20 novembre ai danni della farmacia Marinoni di via Ivrea.
Il condizionale è d’obbligo, ma ormai di dubbi ne restano pochi. I tempi, i modi, la fisionomia, tutto corrisponderebbe. Anche se la Squadra mobile della polizia sta continuando a mantenere sulla vicenda uno strettissimo riserbo. Forse per avere modo di concludere gli ultimi accertamenti.
La storia. Marcarini, un passato con la droga e un curriculum fitto di precedenti, era ospite in una particolare comunità che ha sede al Vernato. Si era però visto respingere la richiesta di detenzione alternativa. Aveva così capito che da lì a pochi giorni sarebbe tornato in carcere per saldare la sua ultima pendenza: un arresto del maggio 2011 per rapina e porto abusivo di armi. Avrebbe così deciso di scappare. Per fare cassa è entrato nella farmacia che già conosceva per esserci stato altre volte. Era a volto s coperto con il solo bavero della giacca sollevato. Ha puntato la pistola contro la farmacista. Un’arma vera, come si è poi scoperto in seguito, la stessa usata per minacciare i carabinieri pochi giorni dopo a Milano: una Bruni calibro 7,65 con matricola abrasa e colpo in canna. Si è così fatto consegnare circa duemila euro in contanti e si è allontano al volante di un’auto rubata.
La sparatoria. Con i carabinieri di una gazzella si è scontrato dalle parti di piazzale Siena, a Milano. Era uscito da una mensa pubblica quando i carabinieri, con la sua foto segnaletica sul cruscotto, lo hanno riconosciuto. Lui ha estratto la pistola, un militare ha sparato e lo ha ferito a una gamba. Ma il pregiudicato non si è arreso. E’ riuscito a salire sulla pattuglia ed è rimasto barricato sul sedile posteriore per tre quarti d’ora. Prima di arrendersi e di essere portato in ospedale. Operato, ne avrà per venti giorni. Oltre alle accuse che gli contestano a Milano, dovrà rispondere anche della rapina alla farmacia di Biella.