Precipita per 400 metri
Verrà forse celebrato domani il funerale di Massimo Canella, l’alpinista di 59 anni, di Biella, precipitato lunedì per circa 400 metri, mentre stava scendendo lungo la parete sud del Monviso, la via “Normale”. Il condizionale è d’obbligo in quanto, ieri pomeriggio, a causa della mancanza di un documento, il magistrato non aveva ancora concesso il nullaosta.
Giunge intanto dallo stesso Monviso, l’eco di un’altra tragedia. Altri due alpinisti sono morti durante un’escursione in Valle Po, sopra Crissolo, lungo il sentiero del Postino. I due stavano salendo la Punta Venezia lungo la via normale quando sono precipitati. È stato richiesto l'intervento dell’elisoccorso che però non ha potuto raggiungere la zona per le cattive condizioni meteo in quota. I due cadaveri sono stati così raggiunti dai soccorritori a piedi.
Massimo Canella era un grande appassionato di montagna. Una passione condivisa con il figlio Nicolò. Tre anni fa si erano iscritti entrambi al corso di alpinismo del Cai insieme a Christian Bardone, amico e collega di lavoro all’Officina Barbera di Sandigliano dove, da più di vent’anni, svolgeva la mansione di verniciatore. Persona di compagnia, sempre felice, stimato da tutti, Massimo Canella viveva a Biella, quartiere San Paolo, con la moglie Fulvia, il figlio e la figlia Chiara.
V.Ca.
Leggi di più sull’Eco di Biella di giovedì 4 giugno 2015
Verrà forse celebrato domani il funerale di Massimo Canella, l’alpinista di 59 anni, di Biella, precipitato lunedì per circa 400 metri, mentre stava scendendo lungo la parete sud del Monviso, la via “Normale”. Il condizionale è d’obbligo in quanto, ieri pomeriggio, a causa della mancanza di un documento, il magistrato non aveva ancora concesso il nullaosta.
Giunge intanto dallo stesso Monviso, l’eco di un’altra tragedia. Altri due alpinisti sono morti durante un’escursione in Valle Po, sopra Crissolo, lungo il sentiero del Postino. I due stavano salendo la Punta Venezia lungo la via normale quando sono precipitati. È stato richiesto l'intervento dell’elisoccorso che però non ha potuto raggiungere la zona per le cattive condizioni meteo in quota. I due cadaveri sono stati così raggiunti dai soccorritori a piedi.
Massimo Canella era un grande appassionato di montagna. Una passione condivisa con il figlio Nicolò. Tre anni fa si erano iscritti entrambi al corso di alpinismo del Cai insieme a Christian Bardone, amico e collega di lavoro all’Officina Barbera di Sandigliano dove, da più di vent’anni, svolgeva la mansione di verniciatore. Persona di compagnia, sempre felice, stimato da tutti, Massimo Canella viveva a Biella, quartiere San Paolo, con la moglie Fulvia, il figlio e la figlia Chiara.
V.Ca.
Leggi di più sull’Eco di Biella di giovedì 4 giugno 2015