Sparo di capodanno

Pozzolo rischia condanna a 10 anni

Indagini chiuse per lo sparo di Capodanno. Il procuratore: "C’è un solo indagato". Quell’arma non poteva essere portata in pubblico e i proiettili erano... da guerra

Pozzolo rischia condanna a 10 anni
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Sono i nuovi reati contestati dalla Procura al deputato Emanuele Pozzolo, indagato per lo sparo di Capodanno alla festa dei Delmastro nei locali della Pro Loco a Rosazza, a mettere i brividi rispetto alle ipotesi iniziali per così dire all’acqua di rose. Se all’inizio venivano ipotizzati reati lievi e facilmente aggirabili quali le lesioni colpose o le esplosioni pericolose, con la chiusura delle indagini preliminari annunciate dallo stesso procuratore capo, Teresa Angela Camelio (e subito comunicate all’unico indagato), i reati si sono fatti parecchio pesanti, con le pene edittali massime previste che possono raggiungere i dieci anni di reclusione.

Munizioni da guerra

Al deputato vercellese, diventato biellese d’adozione dopo che ha stabilito la propria residenza ufficiale nella seconda casa di Campiglia Cervo, vengono ora contestati reati della specifica legge sulle armi tipo il porto illegale di arma da fuoco e di munizionamento in luogo pubblico o aperto al pubblico nonché l’omessa custodia di armi. Non solo. Come ben spiega il comunicato del Procuratore, nel corso delle indagini preliminari è altresì emerso che le munizioni contenute nel serbatoio a tamburo del mini revolver di fabbricazione americana di proprietà di Pozzolo così come il proiettile che ha colpito a una gamba il genero del caposcorta di Delmastro, non potevano essere portati in luogo pubblico poiché cartucce “espansive” e pertanto rientranti nel cosiddetto munizionamento da guerra.

Le stesse indagini condotte dai Carabinieri di Andorno con l’aiuto dei colleghi del Ris di Parma per gli accertamenti da laboratorio e del Nucleo investigativo provinciale, è altresì emerso che nemmeno la pistola in possesso di Pozzolo poteva essere portata in luogo pubblico in quanto detenuta esclusivamente come arma da collezione. Ed ecco che è stato contestato anche il porto illegale dell’arma da fuoco.

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