Picchiava la figlia per i brutti voti

Picchiava la figlia per i brutti voti
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Ha preferito patteggiare una pena a un anno e dieci mesi di reclusione con la condizionale, la madre violenta che picchiava a schiaffi e pugni al viso e al corpo la figlia quando tornava a casa da scuola con un brutto voto. Bastava che la bambina prendesse un voto inferiore al sette, per scatenare le ire della madre che - secondo il capo d’imputazione - avrebbe più volte utilizzato per picchiare la figlia anche un cucchiaio in legno di quelli che servono a mescolare la minestra. Le avrebbe inoltre inflitto punizioni umilianti e degradanti per una bambina, rendendole di fatto mortificante e penosa la convivenza familiare.
Secondo l’accusa, la violenza della madre con la figlia era sistematica, quale ordinario trattamento formativo, allo scopo dichiarato di insegnarle un modello educativo finalizzato a ottenere ottimi rendimenti anche in ambito scolastico.
V.Ca.
Leggi di più sull'Eco di Biella di giovedì 19 novembre 2015 

Ha preferito patteggiare una pena a un anno e dieci mesi di reclusione con la condizionale, la madre violenta che picchiava a schiaffi e pugni al viso e al corpo la figlia quando tornava a casa da scuola con un brutto voto. Bastava che la bambina prendesse un voto inferiore al sette, per scatenare le ire della madre che - secondo il capo d’imputazione - avrebbe più volte utilizzato per picchiare la figlia anche un cucchiaio in legno di quelli che servono a mescolare la minestra. Le avrebbe inoltre inflitto punizioni umilianti e degradanti per una bambina, rendendole di fatto mortificante e penosa la convivenza familiare.
Secondo l’accusa, la violenza della madre con la figlia era sistematica, quale ordinario trattamento formativo, allo scopo dichiarato di insegnarle un modello educativo finalizzato a ottenere ottimi rendimenti anche in ambito scolastico.
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