Picchiata tra le mura di casa: tra schiaffi e insulti anche una padella lanciata addosso
Il compagno violento è stato rinviato a giudizio. Il processo fissato per il 13 settembre del prossimo anno.
E’ stato rinviato a giudizio per l’udienza in Tribunale del 13 settembre del prossimo anno, un uomo di Biella finito sul banco degli imputati per l’ennesimo caso di maltrattamenti in famiglia nei confronti di un soggetto fragile, in questo caso la compagna. E’ il reato che, negli ultimi tempi, si è assestato al primo posto come numero e impegno da parte di Procura e forze dell’ordine che, in taluni casi, devono essere pronte a intervenire in maniera rapida per interrompere l’azione violenta e mettere in salvo l’eventuale vittima.
Il leitmotiv di questo ennesimo caso è sempre lo stesso: l’imputato, Alessio A., 37 anni (difeso dall’avvocato Enrico Scolari di Ivrea), avrebbe maltrattato psicologicamente e fisicamente la compagna provocandole pessime condizioni di vita, tali da rendere intollerabile e non più sostenibile la convivenza.
Tre mesi d'inferno
I fatti si riferiscono a una piccola parentesi di tempo, tra maggio e agosto dell’anno scorso, sufficiente però a sconvolgere la vita di una persona che, esasperata, ha trovato il coraggio di denunciare il compagno. Stando al capo d’imputazione, l’uomo avrebbe più volte insultato e strattonato la compagna, in un caso con l’intervento diretto delle forze dell’ordine per calmare gli animi. In un altra occasione, l’imputato avrebbe aggredito a schiaffi la donna lanciandole pure contro una padella. Anche in questo caso erano arrivati i Carabinieri e la donna era stata costretta a rifugiarsi per una settimana a casa della madre. L’uomo avrebbe inoltre costretto la compagna ad incontrare l’amica sotto casa così da poterla controllare e l’avrebbe costretta a inviargli la foto una volta giunta al lavoro al fine di poterla controllare.
Il giorno peggiore
Il 21 agosto dell’anno scorso era stato il giorno peggiore. L’imputato aveva fatto cadere la compagna a schiaffi per poi picchiarla in modo molto violento. Avrebbe altresì proseguito l’aggressione dopo aver raggiunto la donna al comune di Occhieppo Superiore dove l’avrebbe colpita con svariati schiaffi al volto per poi ingiuriarla con insulti irripetibili. Alla fine, per impedirle di telefonare e di chiedere aiuto, avrebbe strappato il telefono dalle mani della compagna e lo avrebbe lanciato a terra con forza.