Perseguita l'ex amante con appostamenti e pesanti minacce: sotto processo per stalking
Calci e pugni contro la porta di casa dell'ex, gli avrebbe più volte suonato il campanello anche di notte e gli avrebbe danneggiato l'auto.
Di casi di stalking se ne registrano anche tra persone dello stesso sesso. E’ il caso di un biellese di 64 anni perseguitato da un uomo di 43 anni originario delle filippine che, nonostante le continue denunce e le continue richieste d’aiuto della parte offesa, ha continuato a perseguitare nel corso degli anni l’uomo con cui aveva avuto una relazione senza poi accettarne la fine. L’imputato è difeso dall’avvocato Marco Cavicchioli, il biellese perseguitato è rappresentato dall’avvocato Andrea Mutti.
Tante minacce
I fatti si sarebbero protratti dal mese di settembre 2019 fino al mese di marzo di quest’anno. Nei giorni scorsi, l’imputato filippino è stato rinviato a giudizio (nella foto l'interno del palazzo di giustizia di Biella) per l’udienza del 1° aprile del 2025 quando inizierà il processo. Secondo il capo d’accusa, l’imputato avrebbe cagionato alla parte offesa un perdurante e grave stato di ansia e paura. Avrebbe più volte suonato il campanello di casa dell’ex amante anche in piena notte e nonostante l’arrivo delle forze dell’ordine. Avrebbe riempito l’ex di messaggi di minacce anche pesanti (tipo: «Ti uccido», «Ti rovinerò», «Apri o ti uccido» e via discorrendo). In alcune occasione avrebbe sferrato calci e pugni sulla porta di casa, in altri casi se la sarebbe presa con l’auto dell’ex danneggiandola ogni volta.