Pena esemplare ai truffatori di anziani

Pena esemplare ai truffatori di anziani
Pubblicato:
Aggiornato:

Pena esemplare per i due nomadi sinti fermati a ottobre dopo che avevano messo a segno una truffa e ne avevano tentate altre tre, spacciandosi uno per idraulico l’altro per vigile urbano, prima di essere bloccati dai poliziiotti della Squadra mobile a Sandigliano. Nonostante il rito abbreviato che prevede uno sconto di un terzo, Maverik Alafleur, 28 anni, di Asti, e Alessandro Cena, 37 anni, di Carmagnola, sono stati condannati dal giudice dell’udienza preliminare, Claudio Passerini, a tre anni e dieci mesi di reclusione più mille euro di multa. In precedenza era già stato condannato Giacomo Alafleur, 55 anni, padre di Maverik, anche lui residente in una villa da mille e una notte nella periferia di Asti. Il giorno in cui i poliziotti avevano acciuffato i tre mettendo fine alle loro incursioni nel Biellese, l’uomo aveva cercato di travolgere con una Mercedes più volte segnalata sui luoghi delle truffe e con targhe fasulle, un ispettore e un sovrintendente della Squadra mobile della polizia pur di riuscire a scappare dopo che era stato sorpreso con due presunti complici a cercare di raggirare gli anziani.
Dopo la cattura di Alafleur figlio e del presunto complice Cena, grazie a un lavoro a dir poco certosino, i poliziotti della Squadra mobile che hanno indagato sono riusciti ad appioppare ai due più casi che sarebbero stati commessi tutti il 12 ottobre scorso tra Biella e Gaglianico. In un solo caso, dopo essersi spacciati per idraulico e per vigile urbano, i due erano riusciti a entrate in casa di un pensionato e a rubargli una somma di duemila euro.
Oltre a tre accuse di tentata truffa e una di truffa, i due imputati dovevano rispondere anche del reato di falso in quanto avevano alterato le targhe della Mercedes utilizzata per commettere le truffe in modo da non farsi riconoscere e catturare.
V.Ca.

Leggi di più sull'Eco di Biella in edicola

Pena esemplare per i due nomadi sinti fermati a ottobre dopo che avevano messo a segno una truffa e ne avevano tentate altre tre, spacciandosi uno per idraulico l’altro per vigile urbano, prima di essere bloccati dai poliziiotti della Squadra mobile a Sandigliano. Nonostante il rito abbreviato che prevede uno sconto di un terzo, Maverik Alafleur, 28 anni, di Asti, e Alessandro Cena, 37 anni, di Carmagnola, sono stati condannati dal giudice dell’udienza preliminare, Claudio Passerini, a tre anni e dieci mesi di reclusione più mille euro di multa. In precedenza era già stato condannato Giacomo Alafleur, 55 anni, padre di Maverik, anche lui residente in una villa da mille e una notte nella periferia di Asti. Il giorno in cui i poliziotti avevano acciuffato i tre mettendo fine alle loro incursioni nel Biellese, l’uomo aveva cercato di travolgere con una Mercedes più volte segnalata sui luoghi delle truffe e con targhe fasulle, un ispettore e un sovrintendente della Squadra mobile della polizia pur di riuscire a scappare dopo che era stato sorpreso con due presunti complici a cercare di raggirare gli anziani.
Dopo la cattura di Alafleur figlio e del presunto complice Cena, grazie a un lavoro a dir poco certosino, i poliziotti della Squadra mobile che hanno indagato sono riusciti ad appioppare ai due più casi che sarebbero stati commessi tutti il 12 ottobre scorso tra Biella e Gaglianico. In un solo caso, dopo essersi spacciati per idraulico e per vigile urbano, i due erano riusciti a entrate in casa di un pensionato e a rubargli una somma di duemila euro.
Oltre a tre accuse di tentata truffa e una di truffa, i due imputati dovevano rispondere anche del reato di falso in quanto avevano alterato le targhe della Mercedes utilizzata per commettere le truffe in modo da non farsi riconoscere e catturare.
V.Ca.

Leggi di più sull'Eco di Biella in edicola

Seguici sui nostri canali