Pellet non a norma, controlli a tappeto dai rivenditori in tutto il Piemonte

Task force di Regione, Arpa e Carabinieri del Nucleo Forestale. Nel mirino le emissioni dannose derivanti da materiali di scarsa qualità.

Pellet non a norma, controlli a tappeto dai rivenditori in tutto il Piemonte
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Regione, Arpa e Carabinieri del Nucleo Forestale sono al lavoro. Dai primi controlli, su 144 apparati ispezionati, circa 70 non risultano in regola.

Task force contro pellet non a norma

Una task force con 10 squadre in campo per passare al setaccio i materiali combustibili in vendita utilizzati per il riscaldamento, individuare ed eliminare dal mercato il pellet non a norma e di scarsa qualità, fonte di inquinamento atmosferico. Questo l'obiettivo dell'iniziativa che unisce Regione Piemonte, Arpa e Carabinieri del Nucleo Forestale.

La causa sta nella combustione di pellet di scarsa qualità o illegale, che può portare a un aumento delle emissioni di Pm10 e di Ossidi di azoto fino al 50 per cento superiori rispetto alla combustione di materiali apparentemente identici, ma di fascia più alta.

I primi risultati

I controlli vengono effettuati solo dai rivenditori; pertanto, nessun privato riceverà a casa visite inaspettate.

L’Agenzia Regionale per l’Ambiente, nel frattempo, ha completato il primo ciclo di controlli su caldaie e impianti termici, terminati il 31 dicembre: su 144 apparati ispezionati in Piemonte - per un numero complessivo di circa 3.000 unità abitative in tutta la Regione, delle quali 1.100 si trovano nel territorio della Città Metropolitana di Torino - quasi la metà, circa 70, sono risultati non in regola per superamenti di emissioni di ossidi di azoto, mancata manutenzione ed errata o mancata contabilizzazione del calore. La sanzione è di circa 1.000 euro ciascuno.

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