Pedofilia online, perquisizione della Polposta anche a Biella

Pedofilia online, perquisizione della Polposta anche a Biella
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BIELLA - E’ ancora per così dire in alto mare l’inchiesta su un presunto caso di pedopornografia attraverso internet che vedrebbe coinvolto un biellese la cui casa è stata perquisita nei giorni scorsi dalla polizia. E’ stata la presenza degli esperti della sezione di Biella della Polizia postale - coordinati dall’ispettore capo Andrea Andreotti - a far comprendere la natura delle indagini delegate agli agenti biellesi dalla Procura di Milano. Oltre al computer, nell’abitazione di via Italia del sospettato, nel rione Riva, i poliziotti hanno sequestrato anche delle piantine di marijuana.
Dalla Questura le bocche sono letteralmente cucite. Nei prossimi giorni gli esperti della Polposta biellese avranno il compito di visionare e ricercare nel computer sequestrato il presunto materiale pedopornografico che ha fatto scattare le indagini e la perquisizione. La tranche biellese farebbe parte di un’inchiesta a ben più ampio respiro che coinvolgebbe molti più indagati.
L’operazione è avvenuta proprio il giorno in cui a livello mondiale si è celebrata la giornata della lotta contro la pedofilia. Telefono Azzurro ha presentato i dati aggiornati. Solo l’anno scorso le linee dell’associazione, nata nel 1987 a Bologna, hanno gestito più di 4.724 richieste di aiuto di bambini e adolescenti, delle quali 241 – circa il 5% sul totale – hanno riguardato situazioni di emergenza per abusi a sfondo sessuale. Una tendenza in crescita rispetto agli anni passati, che diventa ancora più significativa se si considerano anche le segnalazioni ricevute dal 114 legate alla pedopornografia online (8,8%), raddoppiate rispetto al 2013 (4,4%).

BIELLA - E’ ancora per così dire in alto mare l’inchiesta su un presunto caso di pedopornografia attraverso internet che vedrebbe coinvolto un biellese la cui casa è stata perquisita nei giorni scorsi dalla polizia. E’ stata la presenza degli esperti della sezione di Biella della Polizia postale - coordinati dall’ispettore capo Andrea Andreotti - a far comprendere la natura delle indagini delegate agli agenti biellesi dalla Procura di Milano. Oltre al computer, nell’abitazione di via Italia del sospettato, nel rione Riva, i poliziotti hanno sequestrato anche delle piantine di marijuana.
Dalla Questura le bocche sono letteralmente cucite. Nei prossimi giorni gli esperti della Polposta biellese avranno il compito di visionare e ricercare nel computer sequestrato il presunto materiale pedopornografico che ha fatto scattare le indagini e la perquisizione. La tranche biellese farebbe parte di un’inchiesta a ben più ampio respiro che coinvolgebbe molti più indagati.
L’operazione è avvenuta proprio il giorno in cui a livello mondiale si è celebrata la giornata della lotta contro la pedofilia. Telefono Azzurro ha presentato i dati aggiornati. Solo l’anno scorso le linee dell’associazione, nata nel 1987 a Bologna, hanno gestito più di 4.724 richieste di aiuto di bambini e adolescenti, delle quali 241 – circa il 5% sul totale – hanno riguardato situazioni di emergenza per abusi a sfondo sessuale. Una tendenza in crescita rispetto agli anni passati, che diventa ancora più significativa se si considerano anche le segnalazioni ricevute dal 114 legate alla pedopornografia online (8,8%), raddoppiate rispetto al 2013 (4,4%).

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