Pedemontana, un iter... infinito

Pedemontana, un iter... infinito
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Nell’ultima delibera del Cipe, il Comitato per la programmazione economica, in merito alla realizzazione della Pedemontana Piemontese si ripercorre la storia di quest’opera che ad oggi non ha mai visto il via e che ora, se non veranno adempiti alcuni importanti passaggi, rischia di perdere anche gli 80 milioni di euro stanziati dall’allora governo di centrodestra su sollecitazione dell’ex senatore biellese Gilberto Pichetto per l’opera. Già, perché le condizioni dettate dal Cipe parlano chiaro. Il soggetto che si è aggiudicato l’opera è variato. Tutto il procedimento è ora passato in mano ad Anas che, però, per poter continuare a contare sugli ottanta milioni di finanziamento nazionale dovrà presentare gli elaborati progettuali della Masserano Ghemme entro il 31 dicembre del 2017. Pena, appunto, la perdita del finanziamento. Un passaggio fondamentale che allontana, e non di poco, la cantierizzazione dell’opera che, ricordiamo, per volere della Regione sarà divisa in due lotti. Il primo è quello che collegherà Gattinara alla A26 attraverso il ponte sul Sesia. Successivamente la Regione dovrà reperire gli ulteriori 120 milioni necessari per il completamento del collegamento fino a servire il Biellese. 
Il Cipe mette anche un altro paletto importante legato all’ottenimento degli 80 milioni di euro da parte di Anas. Ossia il pagamento, come sentenziato dal Tar Piemonte lo scorso 8 marzo, dell’importo di un milione e 450mila euro in favore di della rete temporanea d’impresa capitanata da Satap (la società che gestisce l’autostrada Torino-Milano) che si era inizialmente aggiudicata la gara (come unica partecipante) della realizzazione della tratta Ghemme-Santhià. Insomma, prima di vedere aperti i cantieri per la famigerata Pedemontana, di acqua sotto i ponti ne dovrà ancora scorrere. E molta. 
Enzo Panelli

Nell’ultima delibera del Cipe, il Comitato per la programmazione economica, in merito alla realizzazione della Pedemontana Piemontese si ripercorre la storia di quest’opera che ad oggi non ha mai visto il via e che ora, se non veranno adempiti alcuni importanti passaggi, rischia di perdere anche gli 80 milioni di euro stanziati dall’allora governo di centrodestra su sollecitazione dell’ex senatore biellese Gilberto Pichetto per l’opera. Già, perché le condizioni dettate dal Cipe parlano chiaro. Il soggetto che si è aggiudicato l’opera è variato. Tutto il procedimento è ora passato in mano ad Anas che, però, per poter continuare a contare sugli ottanta milioni di finanziamento nazionale dovrà presentare gli elaborati progettuali della Masserano Ghemme entro il 31 dicembre del 2017. Pena, appunto, la perdita del finanziamento. Un passaggio fondamentale che allontana, e non di poco, la cantierizzazione dell’opera che, ricordiamo, per volere della Regione sarà divisa in due lotti. Il primo è quello che collegherà Gattinara alla A26 attraverso il ponte sul Sesia. Successivamente la Regione dovrà reperire gli ulteriori 120 milioni necessari per il completamento del collegamento fino a servire il Biellese. 
Il Cipe mette anche un altro paletto importante legato all’ottenimento degli 80 milioni di euro da parte di Anas. Ossia il pagamento, come sentenziato dal Tar Piemonte lo scorso 8 marzo, dell’importo di un milione e 450mila euro in favore di della rete temporanea d’impresa capitanata da Satap (la società che gestisce l’autostrada Torino-Milano) che si era inizialmente aggiudicata la gara (come unica partecipante) della realizzazione della tratta Ghemme-Santhià. Insomma, prima di vedere aperti i cantieri per la famigerata Pedemontana, di acqua sotto i ponti ne dovrà ancora scorrere. E molta. 
Enzo Panelli

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