violenza donne

La campagna della Polizia per contrastare i femminicidi

A partire da oggi la campagna “Questo non è Amore” si sposterà in tutte le Questure italiane, che daranno vita a diverse iniziative nelle piazze e nei luoghi più frequentati

La campagna della Polizia per contrastare i femminicidi
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Parte la campagna della Polizia per contrastare i femminicidi

Si è tenuta ieri, 19 novembre, la presentazione dell’edizione 2022 dell’opuscolo “Questo non è Amore”, la consolidata campagna permanente della Polizia di Stato per contrastare e prevenire il fenomeno dei femminicidi.
L’edizione 2022 ha il privilegio di aprirsi con le frasi di Sua Santità Papa Francesco che esorta a non “ignorare il grido delle donne vittime di violenza…perché ferire una donna è oltraggiare Dio”.
Anche quest’anno la brochure diffonde consigli utili e una serie di dati che – al di là della valenza statistica – permettono di focalizzare i “fattori di rischio” e “vulnerabilità”, consentendo alle donne di comprendere in che modo difendersi, superando la paura di essere giudicate, la vergogna di raccontare episodi della propria vita privata e – soprattutto – il timore di rimanere sole.

Gli ammonimenti sono aumentati

Molto è stato fatto, in questi anni, per arginare il fenomeno della violenza contro le donne, e ciò grazie agli strumenti normativi di cui la Polizia di Stato è in possesso e grazie all’elevata specializzazione maturata in materia. Sono state perfezionate le procedure sia del “pronto intervento” che quelle investigative ma, soprattutto, si è agito sul piano della “prevenzione”, ove si gioca la partita contro il femminicidio, in primis con lo strumento dell’Ammonimento del Questore, che i dati testimoniamo essere estremamente efficace perché evita che i comportamenti violenti si ripetano, bloccando il cosiddetto “ciclo della violenza”, ed evitando che esso possa sfociare, in casi estremi, nella fisica soppressione della donna.
Nell’anno in corso gli ammonimenti irrogati sono aumentati sensibilmente: quelli per violenza domenica addirittura del 50%; il soggetto ammonito, nel 70% dei casi, era un partner o un ex-partner.
Dal 2020 ad oggi sono stati oltre 7500 i soggetti cui è stato notificato l’ammonimento per violenza domestica o atti persecutori: solo 1 di questi si è reso autore di quello che può essere definito “femminicidio”, un termine spesso abusato, che finire per ricomprendere tutti gli omicidi di donne, - anche quelle uccise per pietas o interesse economico – ma che invece è doveroso circoscrivere a quei casi dove le vittime sono “donne uccise in quanto donne”, secondo la definizione della Convenzione di Istanbul.

Le vittime sono il 34% delle donne uccise

Dai dati raccolti dalle diverse Divisioni Anticrimine delle Questure, che ricostruiscono ogni singolo evento analizzando il movente dell’omicidio, emerge che le vittime di “femminicidio” sono il 34% di tutte le donne uccise, (gennaionovembre2021/gennaionovembre2022); nello stesso periodo, il numero di femminicidi si rivela in forte diminuzione (-26,1%), più di un quarto in meno rispetto all’anno scorso; è fortemente significativo, inoltre, che nello stesso periodo gli ammonimenti sono aumentati della metà.
Un brillante risultato, conseguito grazie ai protocolli innovativi perseguiti negli ultimi tre anni dalla Polizia di Stato e grazie alla massima attenzione riservata alla prevenzione dei femminicidi perché, secondo il Prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine, “l’obiettivo finale non è solo il contenimento del fenomeno ma la sua eradicazione”.
Grazie al Protocollo Zeus, oramai operativo in 54 Questure, l’azione di prevenzione della Polizia di Stato prosegue anche dopo la notifica dell’ammonimento, poiché al destinatario del provvedimento è offerta la possibilità di intraprendere un percorso virtuoso di “recupero”, precipuamente finalizzato a far maturare nell’interessato la consapevolezza del disvalore del proprio comportamento, usufruendo delle capacità specifiche di professionisti impiegati nei Centri dedicati agli autori di comportamenti violenti o persecutori.

La campagna di prevenzione in giro per l'Italia

A partire da oggi la campagna “Questo non è Amore” si sposterà in tutte le Questure italiane, che daranno vita a diverse iniziative nelle piazze e nei luoghi più frequentati, nell’ottica di sensibilizzare l’opinione pubblica su maggiore consapevolezza nella prevenzione della violenza sulle donne. La Polizia di Stato sarà tra la gente con i camper e con gli stand informativi: i poliziotti e le poliziotte entreranno nelle scuole e nelle università per incontrare gli studenti e parteciperanno ai convegni per far emergere storie con risvolti non solo giuridici, ma anche culturali e sociali.

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