Padre di due figli grave per un aneurisma
Sono ore d’ansia per le tante persone che conoscono un quarantenne di Sandigliano, padre di due figli, che si trova ricoverato in rianimazione nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale Maggiore di Novara dopo che la rottura di un aneurisma ha provocato un’emorragia cerebrale. L’angoscia per i familiari e i tanti amici è totale anche perché, nelle ultime ore, a causa di un’inopinata complicazione, i chirurghi sono stati per il momento costretti a rinunciare ad intervenire. La prognosi è ovviamente riservata. Solo i parenti possono recarsi in visita, ma non più di un’ora al giorno. Significa che la situazione è molto critica.
E’ stato forse il fisico possente e allenato del quarantenne, persona benvoluta e stimata, molto loquace e di compagnia, conosciuto tra l’altro negli ambienti sportivi e della sicurezza, a consentirgli di continuare a lottare.
Il caso desta stupore in quanto l’uomo, nei giorni scorsi, si sarebbe presentato al Pronto soccorso di Biella lamentando un forte dolore alla testa e dei sintomi che sarebbero stati purtroppo sottovalutati. E’ stato pertanto dimesso. Eppure appariva confuso, sentiva dolore agli arti, aveva conati di vomito e la visione era in parte offuscata. Ma era soprattutto quel mal di testa lancinante a fare paura.
Quando il quarantenne ha cominciato a perdere conoscenza, i familiari si sono ulteriormente preoccupati. L’uomo è stato così portato in elicottero a Novara e subito ricoverato in terapia intensiva. I sintomi non lasciavano dubbi. La Tac ha dato la conferma: si era verificata la rottura di un aneurisma che aveva provocato un’emorragia cerebrale.
Considerato l’evento molto rischioso per il paziente, i medici novaresi hanno deciso che al più presto la situazione andava ridotta chirurgicamente. Ma non c’è stato purtroppo tempo in quanto un’ulteriore complicazione ha reso impossibile l’operazione. In tanti stanno ora sperando.
V.Ca.
Sono ore d’ansia per le tante persone che conoscono un quarantenne di Sandigliano, padre di due figli, che si trova ricoverato in rianimazione nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale Maggiore di Novara dopo che la rottura di un aneurisma ha provocato un’emorragia cerebrale. L’angoscia per i familiari e i tanti amici è totale anche perché, nelle ultime ore, a causa di un’inopinata complicazione, i chirurghi sono stati per il momento costretti a rinunciare ad intervenire. La prognosi è ovviamente riservata. Solo i parenti possono recarsi in visita, ma non più di un’ora al giorno. Significa che la situazione è molto critica.
E’ stato forse il fisico possente e allenato del quarantenne, persona benvoluta e stimata, molto loquace e di compagnia, conosciuto tra l’altro negli ambienti sportivi e della sicurezza, a consentirgli di continuare a lottare.
Il caso desta stupore in quanto l’uomo, nei giorni scorsi, si sarebbe presentato al Pronto soccorso di Biella lamentando un forte dolore alla testa e dei sintomi che sarebbero stati purtroppo sottovalutati. E’ stato pertanto dimesso. Eppure appariva confuso, sentiva dolore agli arti, aveva conati di vomito e la visione era in parte offuscata. Ma era soprattutto quel mal di testa lancinante a fare paura.
Quando il quarantenne ha cominciato a perdere conoscenza, i familiari si sono ulteriormente preoccupati. L’uomo è stato così portato in elicottero a Novara e subito ricoverato in terapia intensiva. I sintomi non lasciavano dubbi. La Tac ha dato la conferma: si era verificata la rottura di un aneurisma che aveva provocato un’emorragia cerebrale.
Considerato l’evento molto rischioso per il paziente, i medici novaresi hanno deciso che al più presto la situazione andava ridotta chirurgicamente. Ma non c’è stato purtroppo tempo in quanto un’ulteriore complicazione ha reso impossibile l’operazione. In tanti stanno ora sperando.
V.Ca.