4 GIA' DENUNCIATI E 32 CANALI SEQUESTRATI

"Ora dilagheranno Green pass falsi e Qr code fotocopiati" la previsione dell'assessore

Dopo la bocciatura di garante privacy e Ministro dell'Interno al controllo documenti dei ristoratori interviene Marrone

"Ora dilagheranno Green pass falsi e Qr code fotocopiati" la previsione dell'assessore
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L'assessore regionale piemontese Maurizio Marrone prevede un proliferare di Green pass falsificati ora che Garante della privacy e Ministro dell'Interno ammettono che i ristoratori non hanno alcun titolo a richiedere documenti ai propri clienti

La previsione dell'assessore agli affari legali Marrone

«Prima che il Garante della privacy potesse darci una risposta scontata il Ministro Lamorgese ammette che i ristoratori e gli esercenti privati non hanno titolo di identificare i clienti esigendo l’esibizione dei documenti di identità perché non sono pubblici ufficiali: avevamo ragione noi» esulta l’assessore agli affari legali della Regione Piemonte Maurizio Marrone, che giovedì scorso aveva posto il quesito al Garante della protezione dei dati personali «A questo punto è ovvio che dilagheranno certificati falsi e qr code-fotocopia, confermando a ben tre giorni dall’entrata in vigore delle restrizioni l’inutilità sanitaria del green pass, il cui unico effetto è stato finora l’ondata di disdette che ha colpito hotel, ristoranti e musei: quale credibilità resta a questo governo?».

E la polizia sgomina una piccola organizzazione che proponeva green pass falsi

Nel frattempo nelle scorse ore un gruppo di truffatori che vendeva green pass falsificati è finito al centro dell’operazione «Fake Pass» della Polizia di Stato contro il commercio online dei passaporti sanitari. Gli investigatori del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, Milano e Bari,  coordinati dalle Procure  di Roma, di Milano e di quella per i minori di Bari, hanno eseguito perquisizioni e sequestri nei confronti degli amministratori di 32 canali Telegram responsabili della vendita di green pass Covid-19 falsi.
Migliaia gli utenti iscritti si mpte piattaforme di comunicazione su cui venivano proposti in vendita  green pass falsi, da pagare in criptovaluta o buoni acquisto di piattaforme per lo shopping on-line, ad un prezzo compreso tra i 150 ed i 500 euro.

Identificati, perquisiti e indagati 4 soggetti, tra i quali 2 minori, gestori di diversi canali Telegram specializzati nell’offerta illegale di Certificati Green Pass Covid-19 falsi, per i reati di truffa e falso.

 

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