Maxi operazione

Operazione T-Rex: nel Biellese sventato un traffico internazionale di droga

Con l'operazione "T-Rex" la Guardia di Finanza di Biella ha sequestrato quasi 45 chili di droga e oltre 100mila euro.

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La Guardia di Finanza di Biella, in collaborazione con i militari della Sezione di polizia giudiziaria presso la Procura di Biella, ha portato a termine un’articolata e complessa indagine (Operazione T-Rex) di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti attuata in territorio biellese.

I video della conferenza stampa lungo l'articolo

«Una complessa indagine per il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti di natura alcaloide, oppiacea e cannabinoide» ha dichiarato il procuratore capo della Procura di Biella, Teresa Angela Camelio, durante la conferenza stampa che si è tenuta ieri nella caserma della Guardi di finanza di Biella. «La caratteristica particolare di questa operazione è il fatto che non ci sia limitati al Biellese ma si sia riusciti a risalire al coordinato e promotore di questo spaccio, che non abita in Italia. L'operazione ha portato al sequestro di 22 chili e 812 grammi di hashish, 21 chili e 352 grammi di marijuana, 839 grammi di cocaina, oltre a 102mila euro in denaro contante».

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Il Comandante della Guardi di Finanza di Biella, Cesare Maragoni

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Il Procuratore capo di Biella, dottoressa Teresa Angela Camelio

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Il Pm dottoressa Paola Francesca Ranieri

Le indagini dell'Operazione T-Rex

«A fronte di un quadro chiaramente ricognitivo dell’esistenza di una strutturata e continuativa attività di spaccio - continua Teresa Angela Camelio - considerato il significativo volume d’affari realizzato dal soggetto arrestato che, nel corso dell’interrogatorio affermava che “1 kg di marijuana lo compravo a 6mila e lo rivendevo a 8mila; 1kg di hashish lo compravo a 4800 e lo rivendevo a 6mila; 100 grammi di coca li compravo a 6mila e li rivendevo a 8mila”, è apparso immediatamente utile intraprendere ulteriori approfondimenti investigativi. Ciò anche e soprattutto per pervenire alla compiuta individuazione di altri soggetti che certamente avevano assistito e coadiuvato l’originario indagato, nonché per consentire la puntuale ricostruzione degli acquisti, della messa in vendita, del rifornimento e dello stoccaggio dello stupefacente poi ceduto nelle singole condotte di spaccio».

«Un'indagine che si è strutturata su due piani - commenta Cesare Marangoni, comandante della Guardi di Finanza di Biella - quello "classico" delle attività di strada (pedinamenti, controlli) e attività più moderne e tecnologiche per l'analisi dei dati nei diversi devices sequestrati. I membri di questo sodalizio criminale usavano chat segretate e con messaggi a scomparsa per vanificare le tradizionali metodologie d'indagini, prime fra tutte le intercettazioni telefoniche».

Investigazioni protratte per oltre 6 mesi

«Abbiamo passato diversi giorni e notti nelle strade di Torino per identificare i posti dove erano occultati gli stupefacenti, studiato i tabulati telefonici e capito il loro modus operandi: per evitare i controlli di polizia durante la guida facevano delle "staffette". Abbiamo poi capito che il promotore di tutto questo sodalizio criminale viveva all'estero».

Traffico anche dall'estero sventato con l'Operazione T-Rex

Emerso dalle indagini e da un arresto avvenuto in flagranza il 25 maggio scorso la presenza di un soggetto che rivestiva un ruolo apicale, in grado di gestire l’intero traffico di stupefacenti anche dall’estero, ai primi del mese di luglio si addiveniva all’identificazione di quest’ultimo quale promotore e organizzatore dell’illecita attività di procacciamento: dopo alcuni anni passati nel Biellese, il soggetto era infatti emigrato in Tailandia, mantenendo costanti rapporti con gli indagati.

Nel mese di luglio l'arresto in flagranza

Quest’ultimo e il suo braccio destro, entrambi gravitanti nel torinese, mantenevano strettissimi contatti tanto da pianificare un acquisto di un ingente quantitativo di stupefacente. L’attività costante di monitoraggio e l’attività tecnica in corso permettevano ai finanzieri, il 16 luglio, di procedere all’arresto in flagranza del braccio destro del promotore, trovato in possesso di 16,4 kg di hashish, 17,8 kg di marijuana, 630 grammi di cocaina e 79.000 euro in contanti. Con l’arresto del “braccio destro”, tuttavia, si concretizzava il pericolo che il promotore dell’attività, poiché dimorante in un paese extraeuropeo, potesse darsi alla fuga. Così, su disposizione del PM titolare del procedimento, veniva sottoposto a fermo di indiziato di delitto. Senza soluzione di continuità i finanzieri della Sezione Mobile del Nucleo PEF di Biella ed i militari della sezione di PG della Procura, procedevano, su delega della Procura della Repubblica di Biella, all’esecuzione di ulteriori perquisizioni nei confronti del soggetto e della compagna gravitanti nel biellese, conclusesi con l’arresto del primo trovato in possesso di 4,3 kg di hashish, 1 kg di marijuana e 2.185 euro.

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