Non riesce la truffa al sacerdote

Non riesce la truffa al sacerdote
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Hanno cercato di truffare il parroco di Salussola che svolge lo stesso compito anche a Carisio, inventando una finta eredità di 50mila euro che un'anziana zia deceduta da pochi giorni aveva lasciato alla parrocchia di Carisio. Il sacerdote ha in un primo tempo assecondato al telefono il truffatore che si fingeva notaio e la sua complice. Poi si è reso conto che poteva trattarsi di una truffa quando il finto notaio gli ha chiesto di versare la somma di 3.600 euro in boilli e tassa di successioneper riuscire a ottenere l'assegno ben più cospicuo.

Il sacerdote ha così preferito informare il comandante dei carabinieri del paese, l'esperto maresciallo Luigi Piras, uno con un curriculum investigativo alle spalle di tutto rispetto, che gli ha consigliato di invitare il finto notaio a ritirare i soldi richiesti a Biella e più precisamente davanti alle Poste dove avrebbe dovuto inventarsi d'avere il conto. E così è stato. Il finto notaio, elegante, distinto e dalla sciolta parlantina, ha preso i soldi dal sacerdote (200 veri e tutto il resto ritagli di giornali) e ha consegnato in cambio un assegno che appariva del tutto vero, con stampigliati cifra (50 mila euro) e beneficiario (parrocchia di Carisio). In quel momento sono  intervenuti i carabinieri di Salussola e i loro colleghi del Nucleo radiomobile e Operativo e il truffatore è finito in manette. Si tratta di un pluripregiudicato torinese, Luigi Tullo, 33 anni. Ricercata è ora la complice. Gli investigatori stanno cercando di capire se lo stesso finto notaio ha allo stesso modo messo a segno altri raggiri o quantomeno dei tentativi sempre nel Biellese.

Valter Caneparo

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