No ad altri arrivi di migranti

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PORTULA - «Io ho solo fatto il mio lavoro. Ho un cliente, che nella fattispecie è la Società immobiliare Valsessera, e per suo conto ho steso un contratto immobiliare». Piergiorgio Fava Camillo, masseranghese di nascita, storica figura della politica locale ed esponente di spicco di Forza Italia, risponde così a chi lo vuole coinvolto nella vicenda che, più di ogni altra, in queste settimane scatena le preoccupazioni della Valsessera. La notizia del possibile arrivo in una palazzina di frazione Granero di un’ottantina di migranti non sta facendo dormire sonni tranquilli alle amministrazioni locali, ma Piergiorgio Fava non vuole che si accosti la sua figura alla vicenda, sollevando magari il dubbio che l’immobile faccia capo a lui: «Chi dice che io stia dietro all’operazione sta sbagliando pesantemente. Sono attacchi politici. Io ho semplicemente fatto il mio dovere, ovvero redigere il contratto immobiliare per conto della “Valsessera”, su richiesta di locazione presentata dall’associazione La Nuvola, che in zona gestisce già altri migranti. Tutto qui». La proposta contenuta nel documento, come altre avanzate sul territorio provinciale, sta prendendo parte al bando per l’individuazione di nuovi punti di accoglienza. «Un bando che scadrà a marzo - puntualizza Fava - e del cui destino al momento non possiamo sapere ancora nulla».
Certezze, in effetti, non le ha nessuno in zona. Ma l’ipotesi ventilata come possibile, relativa all’arrivo di un numero compreso tra 70 e 80 richiedenti asilo, non piace ai sindaci dei quattro Comuni della zona. Tanto che nei giorni scorsi Fabrizio Calcia Ros, di Portula, Gianluca Foglia Barbisin, di Coggiola, Gian Matteo Passuello, di Pray, e Massimo Biasetti, di Trivero, proprio su questo tema hanno sottoscritto congiuntamente una missiva indirizzata a Prefetto, Questore e Presidente della Provincia di Biella.  «Le notizie sulla possibilità che altri migranti siano ospitati in frazione Granero, a Portula, crea grandi preoccupazioni - si legge nel documento -. Da oltre sei mesi a Trivero e Pray stiamo già vivendo come emergenza l’invio di 39 migranti, gestiti dall’associazione Nuvola. E non senza pochi problemi, in molti casi risolti grazie all’intervento delle nostre amministrazioni e soprattutto delle associazioni di volontariato locali». Alla luce di questo, scrivono, «il possibile arrivo di nuovi migranti, fino a 90, sempre gestiti dall’associazione Nuvola, comporterebbe indubbiamente notevoli criticità». «Riteniamo che ospitare queste persone sia doveroso, oltre che necessario - concludono -. Ma è anche indispensabile pianificare gli arrivi con il nostro coinvolgimento preventivo. E occorre che tutta la comunità biellese si faccia carico del problema migranti». Poi l’affondo finale: «Non si può pensare di continuare con la logica dell’emergenza: “Qualsiasi posto va bene, basta sistemarli in qualchemodo”. Noi ci opponiamo con forza».
Veronica Balocco   -- 

PORTULA - «Io ho solo fatto il mio lavoro. Ho un cliente, che nella fattispecie è la Società immobiliare Valsessera, e per suo conto ho steso un contratto immobiliare». Piergiorgio Fava Camillo, masseranghese di nascita, storica figura della politica locale ed esponente di spicco di Forza Italia, risponde così a chi lo vuole coinvolto nella vicenda che, più di ogni altra, in queste settimane scatena le preoccupazioni della Valsessera. La notizia del possibile arrivo in una palazzina di frazione Granero di un’ottantina di migranti non sta facendo dormire sonni tranquilli alle amministrazioni locali, ma Piergiorgio Fava non vuole che si accosti la sua figura alla vicenda, sollevando magari il dubbio che l’immobile faccia capo a lui: «Chi dice che io stia dietro all’operazione sta sbagliando pesantemente. Sono attacchi politici. Io ho semplicemente fatto il mio dovere, ovvero redigere il contratto immobiliare per conto della “Valsessera”, su richiesta di locazione presentata dall’associazione La Nuvola, che in zona gestisce già altri migranti. Tutto qui». La proposta contenuta nel documento, come altre avanzate sul territorio provinciale, sta prendendo parte al bando per l’individuazione di nuovi punti di accoglienza. «Un bando che scadrà a marzo - puntualizza Fava - e del cui destino al momento non possiamo sapere ancora nulla».
Certezze, in effetti, non le ha nessuno in zona. Ma l’ipotesi ventilata come possibile, relativa all’arrivo di un numero compreso tra 70 e 80 richiedenti asilo, non piace ai sindaci dei quattro Comuni della zona. Tanto che nei giorni scorsi Fabrizio Calcia Ros, di Portula, Gianluca Foglia Barbisin, di Coggiola, Gian Matteo Passuello, di Pray, e Massimo Biasetti, di Trivero, proprio su questo tema hanno sottoscritto congiuntamente una missiva indirizzata a Prefetto, Questore e Presidente della Provincia di Biella.  «Le notizie sulla possibilità che altri migranti siano ospitati in frazione Granero, a Portula, crea grandi preoccupazioni - si legge nel documento -. Da oltre sei mesi a Trivero e Pray stiamo già vivendo come emergenza l’invio di 39 migranti, gestiti dall’associazione Nuvola. E non senza pochi problemi, in molti casi risolti grazie all’intervento delle nostre amministrazioni e soprattutto delle associazioni di volontariato locali». Alla luce di questo, scrivono, «il possibile arrivo di nuovi migranti, fino a 90, sempre gestiti dall’associazione Nuvola, comporterebbe indubbiamente notevoli criticità». «Riteniamo che ospitare queste persone sia doveroso, oltre che necessario - concludono -. Ma è anche indispensabile pianificare gli arrivi con il nostro coinvolgimento preventivo. E occorre che tutta la comunità biellese si faccia carico del problema migranti». Poi l’affondo finale: «Non si può pensare di continuare con la logica dell’emergenza: “Qualsiasi posto va bene, basta sistemarli in qualchemodo”. Noi ci opponiamo con forza».
Veronica Balocco   -- 

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