Nella villa dei ladri, con allarmi da Fort Knox

CARMAGNOLA, Sono sospettati di essere dei ladri e dei truffatori, di quelli che prendono di mira gli anziani con mille trucchi, forti della loro faccia tosta e della capacità innata di raccontar frottole senza lasciarlo intendere, affinata col passare degli anni e dei colpi riusciti. Oltretutto si sospetta che siano tra i più esperti e pericolosi dell’intera regione. Eppure - forse per timore delle forze dell’ordine più che dei loro presunti colleghi - la loro casa, una villa più che signorile che sorge nelle campagne dell’Astigiano, è protetta a livello di Fort Knox.
I sistemi d’allarme sono all’avanguardia: non solo sono in funzione quelli sonori, a fotocellula e la videosorveglianza con le telecamere agli infrarossi, sono persino presenti dei rilevatori di movimento. A cento metri di distanza, i padroni di casa sanno già che si sta avvicinando qualcuno. Ne sanno qualcosa i poliziotti di Biella che nei giorni scorsi hanno proceduto alla perquisizione della villa astigiana di proprietà della famiglia Alafleur, nomadi sinti, con il padre e un figlio, Giacomo e Maverik, di 55 e 27 anni, arrestati a fine ottobre dopo che, il più giovane, aveva cercato di entrare in un’abitazione di Sandigliano e, il capofamiglia, aveva cercato di travolgere con una Mercedes più volte segnalata e con targhe fasulle, un ispettore e un sovrintendente di polizia, pur di riuscire a scappare.
V.Ca.
Per saperne di più leggi l’Eco di Biella in edicola
CARMAGNOLA, Sono sospettati di essere dei ladri e dei truffatori, di quelli che prendono di mira gli anziani con mille trucchi, forti della loro faccia tosta e della capacità innata di raccontar frottole senza lasciarlo intendere, affinata col passare degli anni e dei colpi riusciti. Oltretutto si sospetta che siano tra i più esperti e pericolosi dell’intera regione. Eppure - forse per timore delle forze dell’ordine più che dei loro presunti colleghi - la loro casa, una villa più che signorile che sorge nelle campagne dell’Astigiano, è protetta a livello di Fort Knox.
I sistemi d’allarme sono all’avanguardia: non solo sono in funzione quelli sonori, a fotocellula e la videosorveglianza con le telecamere agli infrarossi, sono persino presenti dei rilevatori di movimento. A cento metri di distanza, i padroni di casa sanno già che si sta avvicinando qualcuno. Ne sanno qualcosa i poliziotti di Biella che nei giorni scorsi hanno proceduto alla perquisizione della villa astigiana di proprietà della famiglia Alafleur, nomadi sinti, con il padre e un figlio, Giacomo e Maverik, di 55 e 27 anni, arrestati a fine ottobre dopo che, il più giovane, aveva cercato di entrare in un’abitazione di Sandigliano e, il capofamiglia, aveva cercato di travolgere con una Mercedes più volte segnalata e con targhe fasulle, un ispettore e un sovrintendente di polizia, pur di riuscire a scappare.
V.Ca.
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