Nel riso c'erano i parassiti

Nel riso c'erano i parassiti
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Non solo il riso di quel sacchetto da un chilo era avariato, era addirittura invaso da parassiti individuati dai carabinieri del Nas, lo speciale Nucleo antisofisticazioni e frodi di Torino, nella calandra del grano, un piccolo insetto noto sin dai tempi degli antichi romani come infestante dei granai. I militari hanno individuato la società che si occupa della produzione e del commercio del riso contenente insetti - che si trova in Lomellina - e hanno denunciato le due responsabili, rispettivamente di 56 e 65 anni, per i reati di tentata frode in commercio nonché per aver messo a repentaglio la salute pubblica con la vendita di sostanze alimentari invase da parassiti. E' stata una massaia di Biella di 67 anni a dare il "la" alle indagini dopo che ha acquistato due sacchetti di riso in un supermercato di Biella. Giunta a casa, ha aperto la confezione, è fuoruscito il riso e con esso anche i minuscoli e micidiali insetti, la cui femmina buca i chicchi per inserirvi le uova. La signora non ha perso tempo e si è subito recata nella caserma dei carabinieri di via Rosselli, consegnando sia il sacchetto di riso già aperto sia quello ancora sigillato (con scadenza peraltro nel 2019) che è poi stato aperto nei laboratori di Torino dei carabinieri del Nas. A quel punto è scattata l'indagine con il prodotto che è stato ritirato. Il risultato conclusivo dell'indagine ha portato alla denuncia delle due responsabili della società risicola della Lomellina.

Non solo il riso di quel sacchetto da un chilo era avariato, era addirittura invaso da parassiti individuati dai carabinieri del Nas, lo speciale Nucleo antisofisticazioni e frodi di Torino, nella calandra del grano, un piccolo insetto noto sin dai tempi degli antichi romani come infestante dei granai. I militari hanno individuato la società che si occupa della produzione e del commercio del riso contenente insetti - che si trova in Lomellina - e hanno denunciato le due responsabili, rispettivamente di 56 e 65 anni, per i reati di tentata frode in commercio nonché per aver messo a repentaglio la salute pubblica con la vendita di sostanze alimentari invase da parassiti. E' stata una massaia di Biella di 67 anni a dare il "la" alle indagini dopo che ha acquistato due sacchetti di riso in un supermercato di Biella. Giunta a casa, ha aperto la confezione, è fuoruscito il riso e con esso anche i minuscoli e micidiali insetti, la cui femmina buca i chicchi per inserirvi le uova. La signora non ha perso tempo e si è subito recata nella caserma dei carabinieri di via Rosselli, consegnando sia il sacchetto di riso già aperto sia quello ancora sigillato (con scadenza peraltro nel 2019) che è poi stato aperto nei laboratori di Torino dei carabinieri del Nas. A quel punto è scattata l'indagine con il prodotto che è stato ritirato. Il risultato conclusivo dell'indagine ha portato alla denuncia delle due responsabili della società risicola della Lomellina.

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