Natale senza sci: il Piemonte lavora a un piano anti Covid per la neve
Per salvare la stagione, regole ferree su segnaletica, mascherine, distanziamento, contingentamento, regolazione degli accessi per impianti, parcheggi, funivie, bar e ristoranti.

Il Piemonte ci prova. Dopo la lettera al Governo firmata a più mani insieme alle altre regioni alpine, ora la contromossa è un vero e proprio “Piano anti Covid” per la neve, con tanto di regole ferree su segnaletica, mascherine, distanziamento, contingentamento, regolazione degli accessi per impianti, parcheggi, funivie, bar e ristoranti. Tutto questo per scongiurare il divieto per lo sci e gli sport invernali che potrebbe essere esplicitato nel prossimo Dpcm.
Piemonte lavora a un Piano anti Covid per la neve
Non una passeggiata, anche perché il documento è da sottoporre a Roma prima possibile, perché saltare la stagione sciistica sarebbe un “danno irreparabile” secondo gli operatori del settore.
In Piemonte ci sono 278 impianti su 64 stazioni, un migliaio gli addetti, 3mila maestri di sci: il giro d’affari è pari a 70 milioni, l’indotto arriva a 200 milioni di euro.
“L’idea è far ripartire gli impianti sciistici per permettere di praticare lo sport, ma mantenendo chiuso il resto, dalle baite ai bar”.
Così il governatore Alberto Cirio, determinato a verificare se esiste la possibilità per le attività sciistiche di ricominciare in sicurezza.
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