Muore d’infarto lavorando

Muore d’infarto lavorando
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E’ morto pochi giorni fa a Genova mentre stava aiutando un amico a montare una cucina, stroncato da un infarto. Stava avvitando le ante dei mobiletti, quando si è sentito male. Ha lanciato un urlo, poi si è accasciato tra le braccia dell’amico. Per lui, Maurizio Tal, 56 anni, di Cossato, sposato e padre di due figli già grandi, non c’è stato purtroppo più nulla da fare. L’amico è indagato.

L’inchiesta. Ma il magistrato di Genova ha voluto vederci chiaro: ha ordinato l’autopsia e ha iscritto l’amico, Sergio Lanuara, 48 anni, anche lui di Cossato,  nel registro degli indagati. L’ipotesi di reato? Omicidio colposo in quanto - spiega il magistrato - la vittima stava lavorando come traslocatore “in nero” e non avrebbe potuto svolgere un lavoro di fatica come quello senza le necessarie cautele, tra cui le visite mediche di inquadramento.

La storia. In realtà, quel posto, la vittima lo aveva accettato in quanto da una decina d’anni aveva perso il lavoro in fabbrica e non era più riuscito a trovarne uno, principalmente a causa dell’età. «E per sbarcare il lunario, di questi tempi, con la crisi incredibile che c’è nel Biellese, bisogna arrangiarsi», spiega la moglie della vittima, Anna Manfredi. E’ lei il principale difensore dell’amico. Lo ha difeso anche l’altro giorno  davanti alla Polizia giudiziaria di Genova che ha voluto raccogliere anche le sue dichiarazioni: «Cos’ha fatto di male Sergio? Niente, se non dare una mano a mio marito e alla nostra famiglia - ribadisce con la voce rotta dall’emozione -. Non è vero che gli faceva svolgere lavori di fatica: Maurizio lo aiutava solo a estrarre i mobili dagli scatoloni, poi li applicava alle pareti e avvitava le ante, tutto qua. Non ci sono responsabilità da parte di nessuno. E’ stato purtroppo una disgrazia che poteva succedere in qualunque momento. E’ difficile tirare avanti di questi tempi, bisogna accettare tutto ciò che ci viene offerto, bisogna arrangiarsi...».

I fatti e l’addio. La tragedia è avvenuta giovedì scorso, 14 novembre. Ma solo l’altro giorno, dopo l’autopsia, il magistrato ha concesso il nullaosta. La salma è stata portata a Cossato dall’impresa Minero e stamattina alle 8 e 30 si svolgeranno i funerali nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. Persona conosciuta e stimata, Maurizio Tal lascia nel dolore oltre alla moglie anche i figli Davide e Marco, la mamma Domenica Gheller e il fratello Camillo.

Un altro indagato? Proprio in questi giorni, il magistrato potrebbe decidere di iscrivere come indagato anche il fratello di Sergio Lanuara che è titolare di un negozio di cucine e arredamento con sede a Genova. «La speranza è che, non appena avrà in mano i risultati dell’autopsia, il magistrato decida di  non procedere nei confronti di nessuno. Stiamo già soffrendo per quello che è successo, non mi sembra il caso di infierire...».

Valter Caneparo

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