Tragedia

Morto questa mattina il padre investito dal ragazzo della figlia

Aveva 44 anni. Il "genero" Carmine Manzo era stato scarcerato il lunedì dopo l'investimento.

Morto questa mattina il padre investito dal ragazzo della figlia
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Non c'è stato niente da fare per Rocco Marotta, il padre quarantaquattrenne di Chiavazza che alla fine di agosto era stato investito dalla Bmw del fidanzato della figlia, Carmine Manzo, di appena 26 anni. L'uomo era stato ricoverato all'Ospedale Maggiore di Novara, dove era stato sottoposto a un'importante operazione chirurgica durante la quale gli era stato asportato parte del cranio, per ridurre la pressione del cervello ed evitare ischemie, nonché il rischio di eventuali danni permanenti. Era stato trasferito all’ospedale di Biella perché potesse essere più vicino alla famiglia, ma è stato tutto inutile perché alla fine questa mattina l'uomo è deceduto.

Morto il padre investito dal "genero"

Fra il giovane, che a ottobre compirà 27 anni ed è già padre di un bambino di cinque avuto da una relazione precedente, e il padre della sua ragazza v'erano più volte state discussioni, con tanto di denunce reciproche. Arrestato il venerdì subito dopo l'investimento, Carmine Manzo è stato poi scarcerato il lunedì dopo dal giudice per le indagini preliminari, che aveva deciso di non convalidare l'arresto.

Carmine Manzo
Carmine Manzo

Ora possibile nuovo capo d'imputazione

Durante l’interrogatorio Manzo avrebbe affermato che era stato proprio il padre della sua ragazza a buttarsi sul parabrezza della sua auto (a motivare ciò la disapprovazione della relazione fra i due), finendo poi con il cadere a terra quando questa si è messa in moto per andar via. Nessuna manovra repentina per tentare d’investire il padre della sua fidanzata, quindi, come si era invece ipotizzato al momento dell’arresto, anche in seguito ad alcuni testimoni che avrebbero visto i fatti... Ed è probabilmente per questa ragione che il Gip del tribunale di Biella, Adriano Bollani, non aveva ritenuto di convalidare l’arresto e che il reato di cui Manzo era accusato (tentato omicidio) era stato derubricato a lesioni aggravate. Con la morte di Rocco Marotta tutto viene rimesso in discussione e per il giovane Manzo è possibile che venga formulato un nuovo capo d'imputazione.

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