Morte del pentito Simone Canale, è mistero. Forse qualcuno lo minacciava
Sulla morte del pentito biellese Simone Canale la Procura vuole vederci chiaro e ha ordinato che sul corpo dell'uomo venga effettuata l'autopsia.

Morte del pentito Simone Canale, è mistero. Forse qualcuno lo minacciava. Sulla morte del pentito biellese Simone Canale la Procura vuole vederci chiaro e ha ordinato che sul corpo dell'uomo venga effettuata l'autopsia.
Morte del pentito Simone Canale
Simone Canale, 40 anni, originario di Graglia è stato trovato morto la scorsa settimana. Stando a quanto trapelato in un primo momento, secondo il medico legale, il decesso di Canale sarebbe stato da imputare a cause naturali. Ma la Procura di Biella ha disposto l'autopsia, che inizialmente era stata negata ai familiari. L'incarico sarà affidato oggi giovedì. Sembra che da qualche tempo l'uomo si sentisse minacciato in quanto testimone di un processo al quale avrebbe dovuto presenziare il prossimo gennaio. Ne avrebbe parlato con il suo avvocato, Maria Claudia Conidi, del foro di Catanzaro.
Personaggio noto. In carcere a Biella si avvicinò al Clan Alvaro
Era noto alle forze dell'ordine e alla giustizia per la sua incredibile capacità di "incantare" le persone e mettere a segno truffe di ogni genere. Si dice che, probabilmente, sarebbe stato in grado di vendere persino il Colosseo. Ma non solo, perché Canale si era distinto soprattutto come collaboratore di giustizia ritenuto affidabile, per le sue rivelazioni sull'omicidio del generale Dalle Chiesa, dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e in particolare dal sostituto procuratore Dda Giulia Pantano. Agli inquirenti rivelò le confidenze del boss Nino Penna, esponente della famiglia Alvaro, con il quale condivise un periodo di detenzione nel carcere di Biella.