Morte Anastasi, il dolore di Ezio Greggio: "Non siamo riusciti a marcarti"

Il conduttore cossatese ricorda l'amico, ex calciatore simbolo della Juventus degli anni Settanta, morto ieri.

Morte Anastasi, il dolore di Ezio Greggio: "Non siamo riusciti a marcarti"
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La scomparsa dell'ex attaccante della Juventus Pietro Anastasi, 71 anni, ha destato grande commozione. Ecco il ricordo di Ezio Greggio.

Il messaggio per Anastasi da Greggio

Il conduttore cossatese Ezio Greggio affida ai social il suo saluto ufficiale al calciatore simbolo della Juventus degli anni Settanta, squadra con la quale vinse tre scudetti. Pietro Anastasi è morto ieri, si è arreso alla Sla.

"Pietro no, non te ne puoi andare così - scrive Greggio - Ci hai fatto l’ultimo dribbling, sei scattato velocissimo come facevi in campo, non siamo riusciti a marcarti, a tenerti per la maglia. Eri una bella persona: tifavo per te, per le tue folate che come il vento ti facevano volare nelle difese avversarie, salivi in cielo con le gambe e segnavi con acrobazie che ci facevano impazzire".

Greggio conosceva bene Anastasi, racconta: "E poi ho avuto il piacere di conoscerti, di giocare con te 100 e più partite. Ci allenavamo insieme vicino a casa tua, tante partite insieme di solidarietà in giro per l’Italia. Mi sembrava di sognare: giocavo con Pietro Anastasi, Claudio Sala, Sandro Salvadore, José Altafini, Romeo Benetti, Ricky Albertosi, Louis Suarez e Bellugi, Bedin, una volta anche insieme con Omar Sivori. Mio figlio Giacomo aveva 1 anno, lo tenevi in braccio. "Dammi una palla” mi dicesti e tenendolo sotto le ascelle in modo che stesse in piedi gli mettesti la palla di fronte: Giacomo la calciò subito di sinistro. “È mancino”. Avevi ragione. Quando parlavi di calcio avevi sempre ragione".

"Con te ho passato in campo ore indimenticabili. Dopo le partite a cena mi sembra ancora di sentire raccontare da voi ex grandi giocatori di Juve e Toro quei derby infuocati. Quando ci allenavamo mi hai aiutato a migliorare il tiro e grazie ai tuoi consigli, ricordo un goal che feci a Rapallo: tiro al volo che picchiò sotto la traversa, riga, di nuovo toccò sotto la traversa e goal. “Hai visto - mi dicesti - controbalzo e lasciare andare la gamba”. Eravamo diventati grandi amici".

Conclude Greggio: "Voglio dedicarti un ultimo ricordo: stadio di Bergamo, partita di solidarietà, tantissimo pubblico, un po’ di nebbia . Ci allenavamo tanto insieme e quindi c’era feeling: mi indicasti dove lanciarti, e sul mio cross in area Pietro volasti in alto con una di quelle tue mezze rovesciate che ti resero famoso. Segnasti un goal fantastico, ci fu una standing ovation . Venisti da me ad abbracciarmi facendomi l’occhiolino con quel tuo sorriso alla Celentano che ti rendeva simpatico anche agli avversari. Ciao Pietro ti piango come un fratello. Oggi in paradiso hanno appeso lo striscione della Juve, ti aspettano in tanti. Mi mancherai. Un abbraccio a Anna e ai ragazzi".

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