Morì un biellese, altri 17 indagati

Morì un biellese, altri 17 indagati
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E’ stato chiesto nei giorni scorsi il rinvio a giudizio per i 17 indagati, tra persone fisiche e società, nell’inchiesta bis sulla costruzione della Torre piloti, crollata il 7 maggio 2013 dopo che la nave Jolly Nero si schiantò contro l’edificio causando la morte di nove persone. Tra le vittime c’era anche Davide Morella, 33 anni, di Biella, sottufficiale della Guardia costiera. Tra le persone indagate di questa inchiesta bis, ci sono i progettisti della torre, i collaudatori e i datori di lavoro delle vittime. L’inchiesta era nata dalla denuncia di Adele Chiello, mamma di Giuseppe Tusa, sottocapo della Marina morto nel crollo mentre era in servizio con il biellese Davide Morella. La signora è rappresentata sin dal principio da un legale biellese, l’avvocato Alessandra Guarini. Raggiunto al telefono, il legale preferisce non sbilanciarsi: «Rappresento una madre coraggiosa - si limita a dire - che con grande determinazione cerca giustizia e soprattutto si batte contro speculazioni e mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro».
V.Ca.

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E’ stato chiesto nei giorni scorsi il rinvio a giudizio per i 17 indagati, tra persone fisiche e società, nell’inchiesta bis sulla costruzione della Torre piloti, crollata il 7 maggio 2013 dopo che la nave Jolly Nero si schiantò contro l’edificio causando la morte di nove persone. Tra le vittime c’era anche Davide Morella, 33 anni, di Biella, sottufficiale della Guardia costiera. Tra le persone indagate di questa inchiesta bis, ci sono i progettisti della torre, i collaudatori e i datori di lavoro delle vittime. L’inchiesta era nata dalla denuncia di Adele Chiello, mamma di Giuseppe Tusa, sottocapo della Marina morto nel crollo mentre era in servizio con il biellese Davide Morella. La signora è rappresentata sin dal principio da un legale biellese, l’avvocato Alessandra Guarini. Raggiunto al telefono, il legale preferisce non sbilanciarsi: «Rappresento una madre coraggiosa - si limita a dire - che con grande determinazione cerca giustizia e soprattutto si batte contro speculazioni e mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro».
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