Morì per colpa di un tombino: 4 a processo
Sono accusati di omicidio stradale. Incidente causato dalla mancata manutenzione. Ciclista esperto perse il controllo. A giudizio anche l’ex presidente della Provincia
Il Pubblico ministero ne è convinto: la scarsa manutenzione di un tombino che si trova in mezzo alla strada provinciale di frazione Falcero a Valle Mosso, di proprietà del Cordar, aveva provocato lo sbandamento e la perdita di controllo della bici da corsa dell’appassionato ciclista Alvaro Pizzato, 65 anni, di Vigliano, morto il 18 giugno di quattro anni fa dopo essersi schiantato contro una vettura che stava arrivando nell’opposta direzione di marcia.
A giudizio quattro persone
Così, ieri mattina, il sostituto procuratore Paola Francesca Ranieri, ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio dell’ex presidente della Provincia di Biella, Gianluca Foglia Barbisin, 52 anni, di Coggiola, dei due dirigenti dell’area tecnica della stessa Provincia (ente proprietario della strada), Maria Luisa Conti, 67 anni, di Biella, Mirco Giroldi, 45 anni, di Tollegno, e di Aldo Celli, 65 anni, di Cossato, presidente a suo tempo del Consiglio di amministrazione e tecnico di manutenzione della società Cordar Spa (ente proprietario del tombino deteriorato).
L’inizio del processo è stato fissato per il 14 aprile del 2025 quando gli imputati avranno l’opportunità di difendersi.
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