Monsignor Viola: vergogna i morti in mare
Il vescovo di Tortona, il francescano biellese di Valle Mosso Vittorio Viola (nella foto), ha presieduto la celebrazione per il patrono della città di Biella, Santo Stefano, accompagnato all’altare dal presule Gabriele Mana e da tutto il clero biellese. Il suo intervento è stato duro, un monito ai fedeli nel Duomo gremito sulle responsabilità di fronte alla tragedia della migrazione soprattutto nel momento in cui altre tragedie si sono verificate nel Mediterraneo alle porte italiane. «Diciannove morti di cui sei bambini: tremendi i numeri della strage di Natale nel mar Egeo - ha detto monsignor Viola -. Sei Gesù Bambini sono morti nell'indifferenza. Che vergogna, Signore». Ed ha chiamato in causa anche la Chiesa e le risposte inadeguate: «Abbiamo case, caserme e seminari vuoti eppure per loro non c’è posto! Che vergogna, Signore!». Altro anatema sui media che accompagnano notizie così funeste sui siti con le pubblicità che «ci instillano la necessità all’acquisto di qualcosa di superfluo». Per monsignor Viola una ricetta di futuro sta «nel riscoprire le relazioni umane e il valore del perdono, per trasformare le nostre comunità in luoghi di gioia».
Il vescovo di Tortona, il francescano biellese di Valle Mosso Vittorio Viola (nella foto), ha presieduto la celebrazione per il patrono della città di Biella, Santo Stefano, accompagnato all’altare dal presule Gabriele Mana e da tutto il clero biellese. Il suo intervento è stato duro, un monito ai fedeli nel Duomo gremito sulle responsabilità di fronte alla tragedia della migrazione soprattutto nel momento in cui altre tragedie si sono verificate nel Mediterraneo alle porte italiane. «Diciannove morti di cui sei bambini: tremendi i numeri della strage di Natale nel mar Egeo - ha detto monsignor Viola -. Sei Gesù Bambini sono morti nell'indifferenza. Che vergogna, Signore». Ed ha chiamato in causa anche la Chiesa e le risposte inadeguate: «Abbiamo case, caserme e seminari vuoti eppure per loro non c’è posto! Che vergogna, Signore!». Altro anatema sui media che accompagnano notizie così funeste sui siti con le pubblicità che «ci instillano la necessità all’acquisto di qualcosa di superfluo». Per monsignor Viola una ricetta di futuro sta «nel riscoprire le relazioni umane e il valore del perdono, per trasformare le nostre comunità in luoghi di gioia».
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