Minuti extra per i detenuti? La Lega: "Una inutile beffa"
Duro intervento di Alessio Ercoli, Gianni Ferrari e Gigliola Topazzo sulla proposta delle Associazioni del Tavolo Carcere di Biella.
Minuti extra per i detenuti? La Lega: "Una inutile beffa". Duro intervento di Alessio Ercoli, Gianni Ferrari e Gigliola Topazzo sulla proposta delle Associazioni del Tavolo Carcere di Biella.
Minuti extra per i detenuti
A seguito dell’ultimo DCPM, sono stati nuovamente sospesi i colloqui con i famigliari e l’urgenza di aiutare chi non riesce a coprire con i suoi risparmi l’acquisto di una Sim telefonica è tornata con prepotenza. Per questo motivo, le Associazioni del Tavolo Carcere di Biella hanno promosso una raccolta fondi con l’obiettivo di aiutare chi, tra i detenuti, in questo momento non riesce a coprire le spese telefoniche non potendo così avere contatti con l’esterno. L'iniziativa è stata lanciata la scorsa settimana, dopo che durante il lockdown dello scorso marzo, una raccolta fondi interna alle Associazioni aveva garantito la disponibilità di oltre 9mila minuti di telefonate per gli ospiti della Casa circondariale di Biella.
Un'idea che non piace per nulla ai sindacati di Polpen: "Servizi in più - spiegano - graverebbero solo su agenti già esasperati".
Questione politica
La faccenda potrebbe diventare una questione politica. A fianco degli agenti, infatti, si schiera il gruppo Lega-Salvini Biella: “La decisione di indire una raccolta fondi per acquistare SIM e traffico telefonico extra per i detenuti del carcere di Biella – incalza il Capogruppo della Lega a Biella, Alessio Ercoli – appare un’inutile beffa. Inutile perché ci risulta che i detenuti dispongano già di 5 chiamate vocali a settimana più 8 videochiamate al mese, pari dunque a 2 ogni settimana, che possono quindi – assieme alle semplici telefonate – coprire tutti i giorni settimanali. Una beffa perché si manifesta come una decisione unilaterale, assunta ignorando gli agenti penitenziari e senza considerare l’ulteriore lavoro che andrebbe a gravare sulle loro spalle e ad aggravare una situazione già molto difficile sia per il Covid sia per l’atavica carenza di personale, che si riflette sulle loro condizioni di sicurezza e li costringe a turni massacranti. Come Lega – conclude Ercoli – appoggiamo quindi l’invito dei sindacati della polizia penitenziaria di non dare seguito all’inutile iniziativa e rivolgiamo anche l’invito alla Garante dei detenuti di non abusare della nostra fiducia”.
Prosegue Gianni Ferrari, vicepresidente della V commissione consiliare: “dopo aver parlato con alcuni rappresentanti della polizia penitenziaria, emerge che la decisione di aumentare le chiamate all’esterno della struttura da parte dei detenuti è una forzatura che mette ancor più in difficoltà gli agenti stessi. Prima del lockdown erano infatti concesse 4/6 chiamate mensili, passate poi a 16 ed ora a 20. Tutto ciò comporta una maggiore mole di lavoro, specialmente nel controllo delle telefonate effettuate dai detenuti sottoposti alla 4/bis. Sappiamo benissimo che la decisione è stata presa al tavolo del carcere, tra i vari rappresentanti, tuttavia parlando con chi subisce tali decisioni trapela insoddisfazione e frustrazione, ritenendo che ci si stia dirigendo verso l’eccesso delle concessioni. Parlando inoltre con alcuni rappresentanti di categoria – conclude il consigliere Ferrari – è emerso che la nostra proposta al presidente della commissione sicurezza di una loro audizione in seno alla commissione stessa è vista di buon grado, poiché i problemi da mettere sul tavolo sono parecchi”.
"Credo non sia giusto – aggiunge il consigliere comunale della Lega Gigliola Topazzo – ad oggi, in un momento di grave difficoltà per tutti, chiedere alla cittadinanza di partecipare con donazioni relative all'acquisto di SIM per i carcerati e che questa richiesta sia un'offesa a chi per esempio è in difficoltà con DAD e smart working. Voglio ricordare agli attori del tavolo carcere (pur nella certezza delle loro buone intenzioni) che le donazioni ad oggi dovrebbero essere indirizzate altrove, a chi ne ha veramente bisogno e non a chi ha già quanto necessario e stabilito per legge. La possibilità di comunicare con l'esterno risulta oltre che adeguata pure incrementata negli ultimi mesi. Un ulteriore incremento metterebbe alle strette il personale penitenziario, già oberato di lavoro e costantemente sotto stress. Si dovrebbe rivolgere l'attenzione anche verso coloro che vivono costantemente il carcere pur non essendo detenuti e alle loro famiglie, che subiscono costanti pressioni negative sotto il profilo umano, migliorando le loro condizioni lavorative e di vita e il loro benessere psico-fisico. Ed è per questo che l'audizione dei loro sindacati nella commissione preposta renderebbe più semplice discutere ed elaborare strategie atte a migliorare le problematiche che insorgono costantemente o che già sono presenti e mai discusse".