Migranti, sale la tensione

Migranti, sale la tensione
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Sale la tensione in alcuni centri che ospitano i rifugiati in provincia (nella foto d’archivio la protesta in Prefettura di alcuni mesi fa). A Cossato i carabinieri sono dovuti intervenire tre volte su richiesta degli operatori per episodi ad alta tensione. In un caso la chiamata al 112 è stata fatta due giorni fa da una donna che abita al piano di sotto dell’appartamento di via Repubblica che ospita i migranti ed è gestito dall’associazione La Nuvola, in quanto due profughi stavano litigando violentemente tra loro, un nigeriano di 44 anni e un senegalese di 21 anni. Con l’arrivo dei carabinieri gli animi si sono in parte calmati. La situazione è stata poi risolta quando il responsabile del centro ha deciso di cambiare di stanza uno dei due litiganti.

Dalla Prefettura - come da prassi in questi casi - è stata emessa un’ordinanza di trasferimento dei due profughi litigiosi, uno nella struttura di Zimone, l’altro in quella di via Martiri della Libertà sempre a Cossato. Anche in questo caso la tensione è nuovamente salita a mille in quanto nessuno dei due voleva lasciare la struttura ed entrambi si opponevano con forza al trasferimento. Si è così reso necessario ancora una volta l’intervento dei carabinieri. Alla fine il nigeriano si è convinto, ha preparato i bagagli ed è stato portato nella nuova sede. Il senegalese ha invece continuato ad opporsi con la forza al punto che potrebbero prospettarsi per lui seri provvedimenti da parte della Prefettura.

Il terzo episodio ad alta tensione risale all’altro giorno ed è avvenuto nell’ex hotel Bel Sit di via Pajetta, l’ultima struttura di Cossato in ordine di tempo resa agibile ad ospitare i migranti richiedenti asilo. La segnalazione è stata fatta dal responsabile della struttura in quanto era presente un ex ospite della struttura di Chiavazza a cui è stata respinta la richiesta di asilo, un nigeriano di 32 anni, che si è messo a litigare in modo furioso con uno degli operatori. In questo caso è intervenuto anche il comandante della stazione carabinieri di Cossato, maresciallo Mauro Soldano, per cercare di tranquillizzare gli animi. Il nigeriano - che è ora un clandestino a tutti gli effetti - chiedeva che lo Stato italiano si facesse carico del suo rimpatrio. «Voglio tornare a casa», ha continuato a ripetere anche quando i militari sono riusciti a riportarlo alla calma. In seguito è stato portato in Questura per verificare la sua posizione con l’Ufficio stranieri e prendere una decisione in merito.

Sale la tensione in alcuni centri che ospitano i rifugiati in provincia (nella foto d’archivio la protesta in Prefettura di alcuni mesi fa). A Cossato i carabinieri sono dovuti intervenire tre volte su richiesta degli operatori per episodi ad alta tensione. In un caso la chiamata al 112 è stata fatta due giorni fa da una donna che abita al piano di sotto dell’appartamento di via Repubblica che ospita i migranti ed è gestito dall’associazione La Nuvola, in quanto due profughi stavano litigando violentemente tra loro, un nigeriano di 44 anni e un senegalese di 21 anni. Con l’arrivo dei carabinieri gli animi si sono in parte calmati. La situazione è stata poi risolta quando il responsabile del centro ha deciso di cambiare di stanza uno dei due litiganti.

Dalla Prefettura - come da prassi in questi casi - è stata emessa un’ordinanza di trasferimento dei due profughi litigiosi, uno nella struttura di Zimone, l’altro in quella di via Martiri della Libertà sempre a Cossato. Anche in questo caso la tensione è nuovamente salita a mille in quanto nessuno dei due voleva lasciare la struttura ed entrambi si opponevano con forza al trasferimento. Si è così reso necessario ancora una volta l’intervento dei carabinieri. Alla fine il nigeriano si è convinto, ha preparato i bagagli ed è stato portato nella nuova sede. Il senegalese ha invece continuato ad opporsi con la forza al punto che potrebbero prospettarsi per lui seri provvedimenti da parte della Prefettura.

Il terzo episodio ad alta tensione risale all’altro giorno ed è avvenuto nell’ex hotel Bel Sit di via Pajetta, l’ultima struttura di Cossato in ordine di tempo resa agibile ad ospitare i migranti richiedenti asilo. La segnalazione è stata fatta dal responsabile della struttura in quanto era presente un ex ospite della struttura di Chiavazza a cui è stata respinta la richiesta di asilo, un nigeriano di 32 anni, che si è messo a litigare in modo furioso con uno degli operatori. In questo caso è intervenuto anche il comandante della stazione carabinieri di Cossato, maresciallo Mauro Soldano, per cercare di tranquillizzare gli animi. Il nigeriano - che è ora un clandestino a tutti gli effetti - chiedeva che lo Stato italiano si facesse carico del suo rimpatrio. «Voglio tornare a casa», ha continuato a ripetere anche quando i militari sono riusciti a riportarlo alla calma. In seguito è stato portato in Questura per verificare la sua posizione con l’Ufficio stranieri e prendere una decisione in merito.

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