Il caso

"Meglio il carcere che stare con mamma"

Chiama lui stesso i Carabinieri e li aspetta con la valigia pronta: "Portatemi dentro". Ieri mattina, 17 gennaio, il giudice si è riservato. E l’indagato è stato rimandato... a casa

"Meglio il carcere che stare con mamma"
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"Meglio il carcere che stare a casa con mia madre, venitemi a prendere non ne posso più...". E’ stato lui stesso - detenuto ai domiciliari in possesso peraltro di braccialetto elettronico che segnala nell’immediato qualsiasi spostamento fuori dalle mura di casa - a telefonare ai Carabinieri pregandoli di passare a prenderlo e di riportarlo in carcere. "Sto meglio dietro le sbarre", ha aggiunto al paziente centralinista della centrale operativa dei Carabinieri.

"Sto meglio dietro le sbarre"

In un primo momento, la richiesta è stata ovviamente respinta. Ma la pattuglia è stata lo stesso inviata a effettuare un controllo al giovane che, al telefono, era apparso parecchio agitato. Il braccialetto elettronico, in quel momento, stava inoltre segnalando alcune anomalie alle rispettive centrali di Polizia e Carabinieri come se il suo possessore si trovasse poche decine di metri fuori dall’abitazione.

In attesa

In effetti la sorpresa c’è stata quando la “gazzella” del Nucleo radiomobile è arrivata sul luogo segnalato dal giovane che poco prima aveva composto il “112”. I militari lo hanno trovato a poca distanza dalla sua abitazione con la valigia pronta ai piedi in attesa del loro arrivo. Alla fine non hanno potuto far altro che procedere con l’arresto (quel tipo di reato prevede la procedibilità d’ufficio) di Amine A., 25 anni, origini marocchine, con l’accusa di evasione dagli arresti domiciliari. Ironia della sorte, il detenuto non è stato però portato in carcere come lui stesso chiedeva, bensì è stato prima trattenuto in una cella di sicurezza della Questura (dove gli è stato disattivato il meccanismo del braccialetto elettronico) e in un secondo tempo, ieri mattina, giorno dell’udienza di convalida dell’arresto, è stato rimesso ancora una volta ai domiciliari in attesa della decisione del giudice che si è riservato proprio sulla misura cautelare da adottare.

Foto di repertorio.

Servizio completo in edicola oggi, giovedì 18 gennaio, su Eco di Biella.

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