BOTTA E RISPOSTA

Matteo Renzi a Biella attacca ("degrado istituzionale") Delmastro replica: "L'ho querelato"

L'ex premier da Giovannacci: "Lui e la sorella Sindaco si sottopongano all'esame del Dna"

Matteo Renzi a Biella attacca ("degrado istituzionale") Delmastro replica: "L'ho querelato"
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Il botta e risposta era atteso e  non ha deluso le aspettative. Questa mattina l'ex premier e leader di Italia Viva Matteo Renzi era alla Libreria Giovannacci  di via Italia a Biella per presentare il suo libro Palla al centro, ma aveva ampiamente annunciato che avrebbe dedicato tanto spazio a Delmastro e al caso Pozzolo, al giallo dello sparo di Capodanno a Rosazza per intenderci. E poco dopo, a meno di 200 metri di distanza il suo "obiettivo", il sottosegrtaro alla giustizia Andrea Delmastro, appunto, prendeva parte alla cerimonia della Giornata del ricordo in piazza Vittorio Veneto, con, tra gli altri, il prefetto Silvana D'Agostino, il sindaco Claudio Corradino e il presidente della Provincia Emanuele Ramella Pralungo.

Delmastro: "Ho già querelato Matteo Renzi"

Renzi è arrivato da Giovannacci intorno alle 9,20 del mattino, mentre all'esterno, in via Italia, poco distante, i fedelissimi di Delmastro, dall'assessore regionale Elena Chiorino a quello di Biella Davide Zappalà, agli attivisti di Fratelli d'Italia inscenavano un simparietto con volantinaggio, con tanto di dromedario (in carne e ossa) per ironizzare sui rapporti sauditi di Renzi. L'ex premier, per crca 40 minuti, ha intrattenuto i  convenuti in libreria. Renzi, facendo un chiaro riferimento ai fatti di Rosazza, ha parlato di "degrado istituzionale", ha sollevato "dubbi e incongruenze" sulle  varie versioni dei protagonisti di quella notte di Capodanno: "Non si è ancora capito chi ha sparato" e ha chiesto che venga detta la verità dalle figure istituzionali, da Pozzolo ai "pubblici ufficiali" come il Sottosegretario Delmastro e sua sorella Francesca, Sindaco di Rosazza, presente alla festa. "Sulla pistola che ha sparato - ha aggiunto Renzi - ci sono tre tracce di Dna, chiediamo a Pozzolo e Delmastro di venire in Parlamento a dire la verità". E ha aggiunto: "Il sottosegretario Delmastro e sua sorella sindaco, in quanto pubblici ufficiali si sottopongano all'esame del Dna".

Poco dopo a margine della Cerimonia del Ricordo Delmastro ha annunciato di aver presentato una querela per diffamazione alla procura di Roma contro Renzi che in un articolo sul sito di Italia Viva lo aveva accusato di essere «reticente» sottolineando che «non basta ripulire la scena del crimine» e una successiva integrazione nella giornata di ieri 9 febbraio a seguito di un nuovo post sulla pagina facebook dell'ex presidente del consiglio

"Pablito Morello non poteva far parte della scorta"

E sul capo scorta di Delmastro, Pablito Morello, genero del ferito Luca Campana, l'ex premier ha aggiunto: "Pablito Morello non poteva far parte della scorta, non ne aveva i titoli, questa è la politica degli amichetti. Se fai il sottosegretario devi essere al di sopra delle parti"

Renzi ha ricordato che sono state oo verranno presentate (lunedì) diverse interrogazioni parlamentari dal deputato Enrico Borghi,  capogruppo di Italia Viva, e dalla senatrice Silvia Fregolent.

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L'annuncio delle interrogazioni di Enrico Borghi di Italia Viva

«Dentro il silenzio fragoroso dei tre pubblici ufficiali della notte di Rosazza, da articoli di stampa emergono tre fatti su quali va fatta chiarezza - aveva scritto l'onorevole piemontese Enrico Borghi nei giorni scorsi - Primo: il quotidiano 'Domani' riferisce che il capo della segreteria del sottosegretario Del Mastro - il magistrato in distacco Federico Carrai, che ha ricoperto il ruolo di pubblico ministero a Biella dal 2017 al 2021 - nei giorni in cui fervono le indagini sullo sparo di Rosazza avrebbe fatto una visita al palazzo di giustizia biellese. A quale titolo? Con chi avrebbe parlato? Che tipo di mandato aveva? Singolare che mentre Pozzolo si avvale della facoltà di non rispondere, altri si avvalgono della facoltà di visitare».

«Sempre da fonti di stampa - prosegue la nota - si apprende che il capo scorta del sottosegretario Delmastro, presente la notte di Capodanno a Rosazza, che sempre  secondo fonti di stampa non avrebbe accompagnato al momento dello sparo il  sottosegretario Delmastro all'esterno della sala in quel momento, in un singolare caso di scorta che non scorta, non avrebbe potuto svolgere quel tipo di funzione in quanto, essendo nato nel 1964, ha abbondantemente superato i limiti di età (massimo 50 anni) per svolgere le funzioni di agente di scorta sulla base dell'articolo 8 del decreto
ministeriale 21 dicembre 2018. Se è così, perché Morello svolgeva quella funzione?».

«Il decreto - aggiunge - prevede che per istituire un nucleo operativo di scorta occorre un nulla osta del capo di gabinetto. Esiste questo nulla osta? E il capo del dipartimento cosa dice?».

«Nei giorni scorsi il ministro Nordio - conclude il capogruppo di Italia Viva alla Camera - rispondendo a una interrogazione di Italia Viva ha dichiarato che la scelta della scorta è stata compiuta in autonomia dal provveditorato competente. Domanda: ma qualcuno al ministero di giustizia era a conoscenza di queste situazioni? E oggi che sono emerse, si intende continuare a far finta di nulla o si apre una regolare ispezione interna? Siccome il sottosegretario  Delmastro si diverte a manganellarmi via social sul piano personale, e lasciarmi  manganellare dai suoi sodali, anzichè rispondere nelle sedi competenti, anzichè giocare come lui farò il mio dovere di capogruppo di opposizione: presenteremo tre  interrogazioni al ministro Nordio su questi aspetti nuovi della vicenda, che squarciano ancor più un quadro inquietante. E vedremo se l'onorevole Delmastro troverà il coraggio di venire in Aula a rispondere. Per tutto il resto, ci vediamo con Matteo Renzi sabato mattina a Biella».

 

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