Maltrattamenti in casa più di stalking e abusi

Maltrattamenti in casa più di stalking e abusi
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Sono dati che fanno venire i brividi anche quelli che riguardano il nostro territorio che coinvolgono le “fasce deboli” - per lo più donne e bambini - per i quali i magistrati hanno deciso di procedere nei confronti dei presunti responsabili: circa 500 casi in tre anni di abusi sessuali su minori, violenza in famiglia e stalking o atti persecutori, il reato aggiunto al Codice penale nel mese di febbraio del 2009 sulla scia della tragedia che ha coinvolto la cossatese Deborah Rizzato (vedere servizio a pagina 22), perseguitata per dieci anni e poi uccisa da un ragazzo con il quale aveva avuto un breve flirt.

Dietro ogni singolo numero si nasconde una vita sconvolta, un’esistenza segnata, terrore, paura, ferite reali, che lasciano il segno sulla pelle. E ferite nell’anima, quelle ancor più profonde e altrettanto perenni.

L’opinione. Nell’ultima intervista, prima di lasciare il Biellese al termine dei sette anni di mandato, il procuratore, Giorgio Reposo, aveva puntualizzato che «è necessario capire che un soggetto non è di proprietà di un’altra persona e quindi se per vari motivi una relazione viene a cessare, al di là degli strascichi di sofferenza che ogni caso lascia, non può concludersi con minacce, inseguimenti, telefonate a qualsiasi ora del giorno e della notte, appostamenti davanti a casa e ai luoghi di lavoro. Questi soggetti devono farsene una ragione. E’ una questione culturale ed è per questo che la tematica viene affrontata già a scuola dalle forze dell’ordine con specifici e positivi incontri. Un modo per fornire consigli e suggerimenti utili ai giovani, alcuni dei quali denotano una certa fragilità. Anche fatti e intoppi banali vengono purtroppo vissuti in modo sproporzionato, come dei fallimenti riconducibili alla propria persona...».

Violenze in casa. Aumentano in modo sensibile anche da noi i maltrattamenti tra le mura di casa proprio come quello che ha portato in carcere la guardia giurata di 41 anni e ha fatto finire in una Casa rifugio la moglie, per la quasi totalità commessi da parte di mariti violenti nei confronti di moglie e figli che vengono sottoposti in modo sistematico a inenarrabili violenze. Solo lo scorso anno la Procura ha iscritto a ruolo oltre 150 casi tra maltrattamenti in famiglia, stalking e atti sessuali su minorenni. I procedimenti per violenza tra le mura di casa sono stati una settantina. Il muro dell’omertà, anche grazie alle ultime norme approvate, pare poco alla volta sgretolarsi. Anche se il sommerso, a naso, resta ancora enorme.

L’esperto. I motivi dell’aumento del numero dei procedimenti sono da ricercare nella «situazione di crisi che stiamo vivendo che di certo non aiuta - spiegava tempo addietro il maresciallo Tindaro Gullo che da vent’anni si occupa di “fasce deboli” e lavora nella sezione carabinieri della Procura -. Aumentano nelle abitazioni le frustazioni e i motivi di screzio. Lievita inoltre il numero delle denunce da parte di donne straniere che stanno prendendo coscienza, grazie alle recenti campagne pubblicitarie, delle possibilità e delle garanzie di protezione che la legge propone loro...».

Stalking. I casi di atti persecutori nei confronti di donne risultano stabili rispetto alle ultime rilevazioni. Si parla di una cinquantina di procedimenti dello scorso anno con donne pedinate, insultate, a volte minacciate e picchiate, a volte terrorizzate, costrette a guardarsi le spalle in ogni momento, lungo il tragitto per recarsi al lavoro, al supermarket, davanti a casa. E solo perché si sono rifiutate di continuare una relazione oppure per aver respinto uno spasimante troppo insistente.

Abusi su minori. Stabile anche il numero dei casi di abusi sessuali su minorenni. I procedimenti iscritti a ruolo dalla Procura sono poco più di una ventina.

V.Ca.

Sono dati che fanno venire i brividi anche quelli che riguardano il nostro territorio che coinvolgono le “fasce deboli” - per lo più donne e bambini - per i quali i magistrati hanno deciso di procedere nei confronti dei presunti responsabili: circa 500 casi in tre anni di abusi sessuali su minori, violenza in famiglia e stalking o atti persecutori, il reato aggiunto al Codice penale nel mese di febbraio del 2009 sulla scia della tragedia che ha coinvolto la cossatese Deborah Rizzato (vedere servizio a pagina 22), perseguitata per dieci anni e poi uccisa da un ragazzo con il quale aveva avuto un breve flirt.

Dietro ogni singolo numero si nasconde una vita sconvolta, un’esistenza segnata, terrore, paura, ferite reali, che lasciano il segno sulla pelle. E ferite nell’anima, quelle ancor più profonde e altrettanto perenni.

L’opinione. Nell’ultima intervista, prima di lasciare il Biellese al termine dei sette anni di mandato, il procuratore, Giorgio Reposo, aveva puntualizzato che «è necessario capire che un soggetto non è di proprietà di un’altra persona e quindi se per vari motivi una relazione viene a cessare, al di là degli strascichi di sofferenza che ogni caso lascia, non può concludersi con minacce, inseguimenti, telefonate a qualsiasi ora del giorno e della notte, appostamenti davanti a casa e ai luoghi di lavoro. Questi soggetti devono farsene una ragione. E’ una questione culturale ed è per questo che la tematica viene affrontata già a scuola dalle forze dell’ordine con specifici e positivi incontri. Un modo per fornire consigli e suggerimenti utili ai giovani, alcuni dei quali denotano una certa fragilità. Anche fatti e intoppi banali vengono purtroppo vissuti in modo sproporzionato, come dei fallimenti riconducibili alla propria persona...».

Violenze in casa. Aumentano in modo sensibile anche da noi i maltrattamenti tra le mura di casa proprio come quello che ha portato in carcere la guardia giurata di 41 anni e ha fatto finire in una Casa rifugio la moglie, per la quasi totalità commessi da parte di mariti violenti nei confronti di moglie e figli che vengono sottoposti in modo sistematico a inenarrabili violenze. Solo lo scorso anno la Procura ha iscritto a ruolo oltre 150 casi tra maltrattamenti in famiglia, stalking e atti sessuali su minorenni. I procedimenti per violenza tra le mura di casa sono stati una settantina. Il muro dell’omertà, anche grazie alle ultime norme approvate, pare poco alla volta sgretolarsi. Anche se il sommerso, a naso, resta ancora enorme.

L’esperto. I motivi dell’aumento del numero dei procedimenti sono da ricercare nella «situazione di crisi che stiamo vivendo che di certo non aiuta - spiegava tempo addietro il maresciallo Tindaro Gullo che da vent’anni si occupa di “fasce deboli” e lavora nella sezione carabinieri della Procura -. Aumentano nelle abitazioni le frustazioni e i motivi di screzio. Lievita inoltre il numero delle denunce da parte di donne straniere che stanno prendendo coscienza, grazie alle recenti campagne pubblicitarie, delle possibilità e delle garanzie di protezione che la legge propone loro...».

Stalking. I casi di atti persecutori nei confronti di donne risultano stabili rispetto alle ultime rilevazioni. Si parla di una cinquantina di procedimenti dello scorso anno con donne pedinate, insultate, a volte minacciate e picchiate, a volte terrorizzate, costrette a guardarsi le spalle in ogni momento, lungo il tragitto per recarsi al lavoro, al supermarket, davanti a casa. E solo perché si sono rifiutate di continuare una relazione oppure per aver respinto uno spasimante troppo insistente.

Abusi su minori. Stabile anche il numero dei casi di abusi sessuali su minorenni. I procedimenti iscritti a ruolo dalla Procura sono poco più di una ventina.

V.Ca.

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