Maltrattamenti in casa, condannato

Maltrattamenti in casa, condannato
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BIELLA - Accusato del reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della ex compagna, un uomo di Zumaglia di 33 anni (non pubblichiamo le generalità per tutelare parte offesa e figli), è stato condannato dal giudice, Paola Rava, a un ano e quattro mesi di reclusione con la condizionale. Il giudice ha altresì condannato l’imputato al risarcimento dei danni a favore della ex compagna (che si è costituita parte civile con l’avvocato Serena Zorzi di Torino) che  sono stati liquidati in cinquemila euro nonché al pagamento delle spese processuali.

E’ stato un vero e proprio calvario per la donna in quanto - stando a quanto lei stessa si era ad un certo punto decisa a denunciare - il compagno l’avrebbe maltrattata dal 2007 al 2012. Secondo il capo d’accusa, l’imputato avrebbe sottoposto la convivente a continui atti di vessazione, prevaricazione e umiliazione. In particolare l’avrebbe più volte picchiata con schiaffi in faccia e, in una sola occasione, le avrebbe stretto il collo con la mano. Non sarebbero mancati nemmeno insulti del tipo: «Sei una poco di buono, sei una stronza»», nonché continue scenate di gelosia, tali da cagionare nella donna uno stato di disagio e sofferenza.

I casi di maltrattamenti in famiglia (ma anche di stalking) che sfociano in Procura, nell’ufficio dei carabinieri che si occupa di questi reati estremamente delicati, sono innumerevoli, quasi uno ogni due giorni. Dietro ogni singolo episodio si nasconde una vita sconvolta, un’esistenza segnata, terrore, paura, ferite reali, che lasciano il segno sulla pelle. E ferite nell’anima, quelle ancor più profonde e altrettanto perenni.

V.Ca.

BIELLA - Accusato del reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della ex compagna, un uomo di Zumaglia di 33 anni (non pubblichiamo le generalità per tutelare parte offesa e figli), è stato condannato dal giudice, Paola Rava, a un ano e quattro mesi di reclusione con la condizionale. Il giudice ha altresì condannato l’imputato al risarcimento dei danni a favore della ex compagna (che si è costituita parte civile con l’avvocato Serena Zorzi di Torino) che  sono stati liquidati in cinquemila euro nonché al pagamento delle spese processuali.

E’ stato un vero e proprio calvario per la donna in quanto - stando a quanto lei stessa si era ad un certo punto decisa a denunciare - il compagno l’avrebbe maltrattata dal 2007 al 2012. Secondo il capo d’accusa, l’imputato avrebbe sottoposto la convivente a continui atti di vessazione, prevaricazione e umiliazione. In particolare l’avrebbe più volte picchiata con schiaffi in faccia e, in una sola occasione, le avrebbe stretto il collo con la mano. Non sarebbero mancati nemmeno insulti del tipo: «Sei una poco di buono, sei una stronza»», nonché continue scenate di gelosia, tali da cagionare nella donna uno stato di disagio e sofferenza.

I casi di maltrattamenti in famiglia (ma anche di stalking) che sfociano in Procura, nell’ufficio dei carabinieri che si occupa di questi reati estremamente delicati, sono innumerevoli, quasi uno ogni due giorni. Dietro ogni singolo episodio si nasconde una vita sconvolta, un’esistenza segnata, terrore, paura, ferite reali, che lasciano il segno sulla pelle. E ferite nell’anima, quelle ancor più profonde e altrettanto perenni.

V.Ca.

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