MASSERANO - Sono saliti a quattro i clienti delle prostitute che si piazzano in territorio di Masserano, lungo la strada provinciale 315 che conduce a Castelletto Cervo e prosegue per Buronzo, controllati e sanzionati di 500 euro dai carabinieri (da pagarsi entro sessanta giorni) come prevede l’ordinanza del 29 novembre scorso firmata dal sindaco, Sergio Fantone. Basta anche solo accostare l’auto in una delle piazzole dove stazionano le “lucciole”, per rischiare di vedersi sfilare il discreto malloppo dalle tasche. Ne sanno qualcosa i clienti fermati e multati nelle settimane scorse e quello finito nelle grinfie dei carabinieri sabato mattina alle 11 e 30. Si tratta di un vercellese di 23 anni che si è fermato davanti a una prostituta. Di certo non sapeva nulla dell’ordinanza che vige in quello che, nel Medioevo, fu Principato di Masserano, ma le sue giustificazioni non hanno commosso i carabinieri che hanno elevato la sanzione amministrativa.
Il provvedimento del sindaco Fantone comincia a piacere anche ad altre amministrazioni. Ad esempio a quella di Cossato. Il sindaco, Claudio Corradino, non si è detto per nulla contrario ad adottare un’ordinanza simile a quella del vicino ex principato. A lanciare la proposta, nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, è stato il consigliere di minoranza, del gruppo Cossato Futura, Mariano Zinno: «Non possiamo anche noi, come hanno fatto altri comuni limitrofi (il riferimento a Masserano era evidente, ndr), prendere provvedimenti contro i clienti delle lucciole? Ad esempio, in via Castelletto Cervo». Il sindaco ha preso la palla al balzo per spiegare che quello della prostituzione lungo le strade «è un fenomeno difficile da combattere». Ma è apparso favorevole alla soluzione: «Ne parlerò in giunta - ha assicurato - e anche, tra pochi giorni, al nuovo Prefetto».
Le “schiave del sesso”, di norma legate a filo doppio a qualche organizzazione criminale, a personaggi senza scrupoli che le ricattano sequestrando loro i passaporti e ricattando i loro parenti, arrivano ogni giorno al mattino presto in treno o con l’autobus da Torino. Sognano un futuro migliore e nel frattempo indossano vestiti succinti e sono tutte armate di cellulare con i quali comunicano con i parenti lontani o tra di loro. Nelle postazioni c’è tutto il necessario: le sedie scassate, l’ombrellino per l’estate quando il sole, in quei luoghi circondati da boschetti e campi coltivati per chilometri e chilometri, picchia forte quasi quanto nella loro Africa. Oppure gli improvvisati bracieri dove periodicamente, quando il freddo entra nelle ossa, quelle ragazze sfruttate accendono un fuoco per scaldarsi.
V.Ca.
MASSERANO - Sono saliti a quattro i clienti delle prostitute che si piazzano in territorio di Masserano, lungo la strada provinciale 315 che conduce a Castelletto Cervo e prosegue per Buronzo, controllati e sanzionati di 500 euro dai carabinieri (da pagarsi entro sessanta giorni) come prevede l’ordinanza del 29 novembre scorso firmata dal sindaco, Sergio Fantone. Basta anche solo accostare l’auto in una delle piazzole dove stazionano le “lucciole”, per rischiare di vedersi sfilare il discreto malloppo dalle tasche. Ne sanno qualcosa i clienti fermati e multati nelle settimane scorse e quello finito nelle grinfie dei carabinieri sabato mattina alle 11 e 30. Si tratta di un vercellese di 23 anni che si è fermato davanti a una prostituta. Di certo non sapeva nulla dell’ordinanza che vige in quello che, nel Medioevo, fu Principato di Masserano, ma le sue giustificazioni non hanno commosso i carabinieri che hanno elevato la sanzione amministrativa.
Il provvedimento del sindaco Fantone comincia a piacere anche ad altre amministrazioni. Ad esempio a quella di Cossato. Il sindaco, Claudio Corradino, non si è detto per nulla contrario ad adottare un’ordinanza simile a quella del vicino ex principato. A lanciare la proposta, nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, è stato il consigliere di minoranza, del gruppo Cossato Futura, Mariano Zinno: «Non possiamo anche noi, come hanno fatto altri comuni limitrofi (il riferimento a Masserano era evidente, ndr), prendere provvedimenti contro i clienti delle lucciole? Ad esempio, in via Castelletto Cervo». Il sindaco ha preso la palla al balzo per spiegare che quello della prostituzione lungo le strade «è un fenomeno difficile da combattere». Ma è apparso favorevole alla soluzione: «Ne parlerò in giunta - ha assicurato - e anche, tra pochi giorni, al nuovo Prefetto».
Le “schiave del sesso”, di norma legate a filo doppio a qualche organizzazione criminale, a personaggi senza scrupoli che le ricattano sequestrando loro i passaporti e ricattando i loro parenti, arrivano ogni giorno al mattino presto in treno o con l’autobus da Torino. Sognano un futuro migliore e nel frattempo indossano vestiti succinti e sono tutte armate di cellulare con i quali comunicano con i parenti lontani o tra di loro. Nelle postazioni c’è tutto il necessario: le sedie scassate, l’ombrellino per l’estate quando il sole, in quei luoghi circondati da boschetti e campi coltivati per chilometri e chilometri, picchia forte quasi quanto nella loro Africa. Oppure gli improvvisati bracieri dove periodicamente, quando il freddo entra nelle ossa, quelle ragazze sfruttate accendono un fuoco per scaldarsi.
V.Ca.