Il racconto

Luca Zani è tornato a casa: "Sono un miracolato, pensavo di morire"

E’ tornato a casa l’avvocato Luca Zani, ferito in modo grave dopo una caduta in mountain bike. "Temevo di rimanere prigioniero del mio corpo". Recupero in tempi lunghi.

Luca Zani è tornato a casa: "Sono un miracolato, pensavo di morire"
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Indossa un particolare busto che gli impedisce di fare movimenti bruschi. Lo dovrà tenere per qualche settimana ancora, ma è felice lo stesso perché è finalmente tornato a casa l’avvocato Luca Zani, 57 anni, stimato consigliere comunale a Biella di Fratelli d’Italia, rimasto coinvolto lo scorso 3 febbraio in un terribile incidente in mountain bike lungo una pista di grado elevato di difficoltà sul Monte Casto, in alta Valle Cervo.

Il racconto

Zani - figura emergente di Fratelli d'Italia nel Biellese, sposato e padre di due figli - ha riportato lesioni importanti e per riuscire a recuperare interamente le condizioni fisiche, di tempo ce ne vorrà parecchio. "Ma sono tranquillo - spiega al telefono, con il tono della voce felice per essere tornato a casa -. Sono consapevole che il peggio è passato. Dovrò solo avere molta pazienza". Se l’è vista brutta per non dire peggio. Ne è consapevole. Ed è felice che poco alla volta, giorno dopo giorno, potrà venirne fuori.

I ringraziamenti non mancano: agli amici di quel terribile giorno che l’hanno subito soccorso e hanno chiesto aiuto, al medico del “118” in forza all’elicottero, agli uomini del Soccorso alpino che lo hanno bloccato, adagiato nel toboga e poi portato lungo quei sentieri sconnessi sino all’elicottero, per finire con i medici del Cto che lo hanno operato e poi tenuto in cura sino a pochi giorni fa quando hanno deciso di rimandare il paziente a casa.

Miracolato

"Quando penso a ciò che mi è successo - spiega l’avvocato Zani - mi prende un senso di angoscia per l’idea che avrei potuto morire oppure rimanere prigioniero nel mio corpo, paralizzato, a guardare il soffitto ogni giorno per tutti i miei giorni a venire. E’ un pensiero atroce che all’inizio mi ha creato molta ansia. Per la violenza dell’impatto e per le lesioni che ho riportato, i medici mi hanno fatto capire che sono un vero miracolato, che ho riportato lesioni che avrebbero potuto uccidermi e che forse il fisico allenato mi ha probabilmente salvato. Ricordo il dolore fortissimo che ho provato in quei momenti. Ma nonostante tutto non ho mai perso conoscenza...".

Servizio completo in edicola oggi, giovedì 29 febbraio, su Eco di Biella.

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