la difesa del deputato

L'onorevole Pozzolo si fa interrogare e tiene il punto: "Non ho sparato io, è stato il caposcorta di Delmastro"

Ecco cosa disse il deputato di FdI a Capodanno interrogato dai Carabinieri. Ad accusarlo sono lo stesso Pablito Morello e la vittima Luca Campana

L'onorevole Pozzolo si fa interrogare e tiene il punto: "Non ho sparato io, è stato il caposcorta di Delmastro"
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Lo aveva ribadito nelle scorse settimane, quando la procura della Repubblica di Biella aveva notificato all'unico indagato (lui) l'avviso di chiusura delle indagini. E il deputato (sospeso) di Fratelli d'Italia Emanuele Pozzolo ha mantenuto la sua versione nel corso dell'interrogatorio sostenuto ieri davanti al procuratore Teresa Angela Camelio. Dando un nome alla persona che (secondo lui) ha esploso il colpo che la notte di capodanno ha ferito alla gamba sinistra il 30enne Luca Campana. Secondo Pozzolo è stato Pablito Morello, capo scorta del sottosegretario Andrea Delmastro, fino al gennaio scorso, nonché suocero del giovane ferito.

Ecco cosa aveva raccontato ai Carabinieri Emanuele Pozzolo la mattina dell'1 gennaio, circa 6 ore dopo lo sparo di Capodanno

Interrogato dai Carabinieri alle ore 7 e 40 del 1° gennaio, Emanuele Pozzolo  rilasciò le sue uniche dichiarazioni fino a ieri pomeriggio, sostenendo, in quella fase, che qualcuno aveva raccolto da terra il revolver, l’aveva caricato e aveva fatto fuoco.

«Nella confusione della stanza della Pro Loco di Rosazza era appoggiata la mia giacca su una sedia – si legge nel verbale dei Carabinieri -. Nel prendere la mia giacca la stessa cadeva per terra. Dalla tasca interna cadeva per terra il revolver di piccole dimensioni di mia proprietà. Nella confusione, qualcuno, prendendo in mano il revolver e ritenendo, nonostante le mie reiterate dichiarazioni indirizzate a comunicare che l’oggetto di cui trattasi (debitamente custodito e non caricato) fosse un’arma effettiva, evidentemente ha caricato, alzando il cane del revolver medesimo e schiacciando il grilletto dello stesso, e provocato l’espulsione di un proiettile. Il numero delle persone presenti nella sala, il rumore causato dalla musica e dalle voci delle persone, ha contribuito inizialmente a rendere particolarmente difficile, per qualche secondo, la gravità dell’accaduto. Immediatamente, resisi conto, i presenti hanno proceduto ad attivare i necessari soccorsi».

Non è trapelato cos'abbia aggiunto Pozzolo nel corso del lungo interrogatorio di ieri pomeriggio. Pare abbia spiegato il suo silenzio in questi quattro mesi nell'attesa "che Morello si facesse avanti e ammettesse di aver sparato lui". Non si capisce perché non abbia fatto subito il suo nome.

Pablito Morello
Luca Campana, ferito alla gamba sinistra dallo sparo

Una versione - quella di Pozzolo - che non collima con quelle fornite da diversi testimoni, non tanto per quanto riguarda l'autore dello sparo (lo accusano con certezza lo stesso Pablito Morello e il ferito Luca Campana, suo genero) quanto su chi avesse in mano la pistola e la maneggiasse. Sull'arma, un piccolo revolver da borsetta North American arms LR22 (vedi foto)  c'erano tre tracce di Dna: dello stesso Pozzolo, di Morello e del figlio Maverick. Sia il caposcorta di Delmastro che il figlio hanno ammesso fin da subito di aver preso l'arma, ma solo per toglierla dal tavolo dov'era rimasta dopo la sparo e riporla su un mensola.

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