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Lo sfogo del giovane tabaccaio e runner di Biella: «Basta insulti»

Intolleranza e paura dilaganti ai tempi del Coronavirus. Una riflessione da leggere.

Lo sfogo del giovane tabaccaio e runner di Biella: «Basta insulti»
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Matteo Lometti, titolare della tabaccheria n.46 in via Dante a Biella è anche un runner semiprofessionista che pur avendo cominciato molto tardi sta raccogliendo ottime soddisfazioni sulle lunghe distanze anche in campo nazionale. La sua doppia attività professionale e sportiva in questo periodo di emergenza lo sta esponendo a diverse... criticità. In un lungo post sul suo profilo Facebook lancia un accorato appello: «Basta insulti».

Lo sfogo del giovane tabaccaio e runner: «Basta insulti»

Ecco il suo post su Facebook.

Ciao a tutti...
Mi chiamo Matteo e ho 30 anni...
Tabaccaio di professione e sportivo per passione...
Oggi sono un po’ stufo... non c’è più rispetto per me: sono un tabaccaio e sui social vedo odio ed astio verso me e verso i miei colleghi da coloro che dicono che è scandaloso che noi lavoriamo; per la cronaca noi non vendiamo solo sigarette ma svolgiamo servizi finanziari ESSENZIALI per i cittadini, e via di INSULTI...
Sono un runner: non sono uno che corre per dimagrire, sono un semiprofessionista, sono un atleta agonista che si fa un buco di culo così tutti i giorni tutto l’anno, talvolta con 2 allenamenti al giorno, con la pioggia, con la neve, col freddo, col caldo, in vacanza o magari rinunciando alla pausa pranzo, facendo le cose al volo per tornare a lavorare, e nella mia misera vita atletica in poco tempo ho già confezionato però tante soddisfazioni, tra cui un podio in una maratona nazionale, anche in questo caso mi vedo BISTRATTATO, ancora prima che uscissero le nuove restrizioni ho sentito i peggiori INSULTI, dalle finestre e dai balconi, anche se io ero nel pieno rispetto della legge; sabato ho corso all’aperto per l’ultima volta: INSULTI su INSULTI nonostante fossi a 150m da casa a girare in tondo come un deficiente, da solo alle 13.30 quando non c’era nessuno in giro; dopo pochi minuti mi ferma la polizia a 150m da casa, spiego, e mi invitano a tornare a casa, ci torno... INSULTI... da domenica mi sto allenando indoor su un tapis roulant, da stamattina per fortuna ne ho rimediato uno un po’ più performante... INSULTI pure nel tragitto da lavoro a casa (250metri) camminando in tenuta ginnica per risparmiare il tempo e cominciare subito... INSULTI...
Ho un cagnolino che porto fuori tutto l’anno con la collaborazione della mia famiglia, perché è un impegno in più... mattino presto, metà mattinata, pausa pranzo, dopo pranzo, pomeriggio, sera, dopo cena, d’estate d’inverno con la pioggia e con la neve, perché fino a quando non hai un cane non capisci che cosa è: gli laviamo le orecchie, le zampine, il muso e il sederino, tutti i giorni per 365 giorni e siamo contenti di farlo, perché lui è una gioia; ma quando ieri sera ho portato giù il cane INSULTI: “stai a casa, tu e il tuo cane di merda” da più balconi nel mio giro di sempre...
A chi mi darà della vittima o altri INSULTI risponderò che non è affatto così, perché ricordatevi pur sempre che noi tabaccai, rischiamo esattamente la vita come una cassiera del supermercato ma nessuno ne parla e quanto meno vorremmo essere rispettati per il lavoro che facciamo, e questo lo PRETENDIAMO... lo pretendiamo al bar, su Facebook e in mezzo alla strada...
Ora posso tornare a pensare ai problemi di questa Italia che verrà... altroché INSULTI!

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