Le offriva la droga per renderla succube

Le offriva la droga per renderla succube
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E’ una storia terribile, da far venire i brividi, quella che una giovane donna della Valle Cervo ha raccontato a luglio dell’anno scorso ai carabinieri della sezione di Polizia giudiziaria che lavorano in Procura. E’ uno dei 48 casi di stalking denunciati nel 2016, presi in carico dai magistrati inquirenti dell’ufficio posto al terzo piano del Palazzo di giustizia, coordinato dal Procuratore Teresa Angela Camelio.

Si sono sommati una serie incredibili di episodi di violenza, «tutte condotte che - riporta il capo d’imputazione - per la durata, frequenza ed intensità, hanno cagionato o tutt’ora cagionano alla parte offesa un perdurante grave stato di ansia e paura, ingenerando nella stessa un fondato timore per la propria ed altrui incolumità, costringendola a modificare le proprie abitudini di vita e, fra l’altro, ad essere inserita in una comunità per la cura delle tossicodipendenze per sfuggire all’“avvelenamento” a cui veniva sottoposta».

A giudizio. Il procedimento è sfociato la scorsa settimana davanti al giudice dell’udienza preliminare, Paola Rava. L’imputato, Jaime Jesus La Rosa Maguina, origini peruviane, 29 anni, di Tollegno, è stato rinviato a giudizio per l’udienza del 14 novembre del prossimo anno quando avrà la possibilità di difendersi dalle accuse. E’ difeso dall’avvocato Andrea Conz. Oltre che del reato di atti persecutori, meglio noto come stalking, l’imputato dovrà rispondere di lesioni personali e spaccio di droga per aver offerto con cadenza pressoché quotidiana quantità imprecisate (comunque da uno a sette grammi) di eroina oppure di cocaina.

V.Ca.

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E’ una storia terribile, da far venire i brividi, quella che una giovane donna della Valle Cervo ha raccontato a luglio dell’anno scorso ai carabinieri della sezione di Polizia giudiziaria che lavorano in Procura. E’ uno dei 48 casi di stalking denunciati nel 2016, presi in carico dai magistrati inquirenti dell’ufficio posto al terzo piano del Palazzo di giustizia, coordinato dal Procuratore Teresa Angela Camelio.

Si sono sommati una serie incredibili di episodi di violenza, «tutte condotte che - riporta il capo d’imputazione - per la durata, frequenza ed intensità, hanno cagionato o tutt’ora cagionano alla parte offesa un perdurante grave stato di ansia e paura, ingenerando nella stessa un fondato timore per la propria ed altrui incolumità, costringendola a modificare le proprie abitudini di vita e, fra l’altro, ad essere inserita in una comunità per la cura delle tossicodipendenze per sfuggire all’“avvelenamento” a cui veniva sottoposta».

A giudizio. Il procedimento è sfociato la scorsa settimana davanti al giudice dell’udienza preliminare, Paola Rava. L’imputato, Jaime Jesus La Rosa Maguina, origini peruviane, 29 anni, di Tollegno, è stato rinviato a giudizio per l’udienza del 14 novembre del prossimo anno quando avrà la possibilità di difendersi dalle accuse. E’ difeso dall’avvocato Andrea Conz. Oltre che del reato di atti persecutori, meglio noto come stalking, l’imputato dovrà rispondere di lesioni personali e spaccio di droga per aver offerto con cadenza pressoché quotidiana quantità imprecisate (comunque da uno a sette grammi) di eroina oppure di cocaina.

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