Le multe anti-lucciole per il parco giochi

Ordinanza contro la prostituzione, raccolti 7000 euro per sistemare l’area di piazza Boggio.

Le multe anti-lucciole per il parco giochi
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Le multe anti-lucciole per il parco giochi.

Le multe per i giochi

I settemila euro provenienti da 14 sanzioni a clienti di lucciole (per la maggior parte anziani) che, all’interno del Comune di Masserano, non hanno rispettato l’ordinanza anti-prostituzione emessa dall’amministrazione, sono stati utilizzati per rinnovare il parco giochi di piazza Boggio vicino al municipio. Il sindaco, Sergio Fantone, lo aveva detto: i soldi delle multe sarebbero finiti in giochi nuovi, per la sistemazione dell’area e l’inserimento di tappetini anti-trauma.

Il caso

L’ordinanza del primo cittadino, emessa nel novembre 2017, ha fatto discutere, portando Masserano agli onori della cronaca per essere il primo Comune del territorio ad emettere un provvedimento del genere. Di quella decisione, cioè di sanzionare con 500 euro le persone sorprese anche solo ad avvicinarsi con la propria auto alle ragazze presenti a bordo strada nella zona che da San Giacomo si spinge a Castelletto Cervo e a Buronzo, Fantone non si è pentito: «È stato un messaggio utile - afferma - all’ingresso del paese. Non si poteva andare avanti così, era giusto intervenire. Ora sono in contatto con il comando locale dei carabinieri per proseguire l’iniziativa».

Le polemiche

Non sono mancate. Sia dalla minoranza in consiglio, che chiedeva di spendere i soldi ottenuti per migliorare i servizi del paese, sia sui social, dove si è parlato di possibili ricorsi e scarsa privacy (con tanto di foto e contravvenzione recapitata a casa). Fantone tira dritto: «L’obiettivo è che il rischio multe continui a fare da deterrente».

Lorenzo Lucon

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Commenti
Francostars

Affermo che, anche con le nuove disposizioni legislative, le Ordinanze Sindacali ed i Regolamenti di Polizia Urbana devono essere conformi ai principi generali dell'Ordinamento, secondo i quali la prostituzione su strada non può essere vietata in maniera vasta ed indeterminata. Di conseguenza, i relativi verbali di contravvenzione possono essere impugnati in un ricorso. In più per le medesime ragioni, i primi provvedimenti suddetti non possono essere emessi per problematiche permanenti ed i secondi non possono riguardare materie di sicurezza e/o ordine pubblico. P.S. I relativi soggetti possono essere sanzionati per evasione fiscale, anche per le tasse locali (art. 36 comma 34bis Legge 248/2006, come chiarificato dalla Cassazione con la Sentenza n. 10578/2011).

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